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  Poesie  »  Nuovi percorsi espressivi  »  Dedicata 22/07/2006
 

 

                In un mondo di vile opulenza,

                   Di ricchezze intrise di sangue,

                   Di immoralità diffusa,

                   Di religioni che tacitano

                   Le coscienze dei rapaci

                   E che lasciano alle prede

                   Inutili parole di speranza.

 

                   In questo mondo di empietà,

                   Di vittime inermi sacrificate

                   Sull'altare dell'odio prezzolato,

                   Dimenticate in ghetti di sporcizia,

                   Soffocate dai morsi della fame,

                   Sfinite dalla sofferenza di esistere,

                   Va il pensiero nel giorno che trapassa,

                   In quel limbo di luce che preannuncia

                   Le imminenti tenebre di una notte senza fine.

 

                   A te, piccolo innocente fanciullo

                   Che succhi tracce di latte dal

                   Seno avvizzito della mamma,

                   Conteso già dalle mosche

                   Che pregustano il banchetto.

 

                   A te inerme vittima di uno

                   Dei tanti atti di umana follia,

                   Sparito nel nulla, senza sapere il perché.

                   Madri che piangono la disperazione

                   Per ignote fini volute per la stolta

                   Incapacità di comprendere che

                   La perdita anche di uno è la

                   Sconfitta di tutto, è  il trionfo

                   Della barbarie sulla civiltà.

 

                   A noi, che siamo ormai usi

                   Ad accettare il male come necessità dell'uomo,

                   L'unico pensiero che mi passa per la mente

                   E' che la vergogna ha il senso

                   Di un peccato senza nessun piacere.

 

          

 

 

 

 

 
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