L'orda selvaggia
di Renzo
Montagnoli
Arrivarono da oriente
all'improvviso
al levar del sole.
Un rombo lontano
sempre più forte
che tutto faceva tremare
i mobili di casa
i nostri cuori.
Fuggimmo nel bosco
nascondemmo fra tronchi e radici
donne e bambini
mentre noi ci preparammo
a una battaglia disperata.
Troppi loro,
troppo pochi noi,
e ci travolsero con i cavalli
ci infilzarono con le lance
affondarono le spade
fin dentro ai nostri corpi
e poi ci fu il saccheggio
il furto di povere cose.
Nel fumo degli incendi
disteso sull'erba madida di sangue
attendevo l'ultimo passo
quel buio pietoso
che scendeva a mezzodì.
Addio alle cavalcate
sui bei prati verdi
Addio alle notti d'amore
Addio a questo mondo
imperfetto, anche crudele,
ma che mai si vorrebbe lasciare.
E nell'ultima visione dell'orda selvaggia
che galoppava verso occidente
scorsi nel cielo
fra le nubi incombenti
i volti segnati
di chi m'aveva preceduto.
Poi,
fu solo freddo
nella luce che rapida fuggiva.
Da Canti celtici II