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  Poesie  »  Generica  »  L'orda selvaggia 19/11/2012
 

L'orda selvaggia

di Renzo Montagnoli

 

 

 

Arrivarono da oriente

all'improvviso

al levar del sole.

Un rombo lontano

sempre più forte

che tutto faceva tremare

i mobili di casa

i nostri cuori.

Fuggimmo nel bosco

nascondemmo fra tronchi e radici

donne e bambini

mentre noi ci preparammo

a una battaglia disperata.

Troppi loro,

troppo pochi noi,

e ci travolsero con i cavalli

ci infilzarono con le lance

affondarono le spade

fin dentro ai nostri corpi

e poi ci fu il saccheggio

il furto di povere cose.

Nel fumo degli incendi

disteso sull'erba madida di sangue

attendevo l'ultimo passo

quel buio pietoso

che scendeva a mezzodì.

Addio alle cavalcate

sui bei prati verdi

Addio alle notti d'amore

Addio a questo mondo

imperfetto, anche crudele,

ma che mai si vorrebbe lasciare.

E nell'ultima visione dell'orda selvaggia

che galoppava verso occidente

scorsi nel cielo

fra le nubi incombenti

i volti segnati

di chi m'aveva preceduto.

Poi,

fu solo freddo

nella luce che rapida fuggiva.

 

 

Da Canti celtici II

 

 
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