La stessa
terra
di Renzo Montagnoli
Uomo che vai di
fretta
che calchi questa
terra
senza mai fermarti
resta solo un minuto
porgi l'orecchio
e ascolta il vento.
Porta parole
di storia passata
di genti qui nate,
vissute e poi morte
di un tempo lontano
di cui si é persa
memoria
di una civiltà ormai
ignorata.
Eppure anche mille e
mille
anni or sono
c'erano uomini
che lavoravano,
soffrivano e
gioivano.
Ombre sono ormai
che nessuno più vede.
È strano il destino
l'uomo che muore
non lascia memoria
ritorna alla polvere
che quel vento
raccoglie
e che ora ti parla
di un mondo perduto
di genti ormai
scomparse
lontani tuoi avi
di cui ignoravi la
sorte.
Erano tutte persone
che già calpestarono
la terra sotto i tuoi
piedi.
Erano uomini
uomini veri
uccisi due volte:
dal naturale destino
e dal colpevole
oblio.
Da Canti Celtici
II
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