Correva sull'acqua,
dispiegando le ali,
poi lentamente prese quota,
seguendo le onde del vento.
Maestoso sorvolò il
canneto,
ma uno sparo all'improvviso lo fece scivolare
d'ala,
quell'ala spezzata che
invano tentò di raddrizzare.
S'avvitò,
poi precipitò verso l'acqua appena increspata.
Un tonfo, schizzi di
gocce all'intorno,
poi tutto di nuovo fu quiete.
Così accadde;
così, senza
un perché,
senza una ragione,
si concluse l'ultimo volo di un leggiadro airone.