Il
viaggio
di Renzo Montagnoli
C'è stato un tempo
in cui viaggiavo
altri paesi e luoghi visitavo
per semplice diletto
e poi perché conoscer
genti nuove apriva alla mia mente
lo spazio circoscritto di dove abitavo.
Passati gli anni, gli acciacchi dell'età
e altri impegni, i più svariati,
mi hanno tolto voglia e tempo
per continuare a girovagare.
Ora non resta che il ricordo
che ogni tanto affiora a sprazzi.
La notte prima d'addormentarmi
mi sovviene l'immagine di un mare
che luccica sotto una luna rubiconda.
oppure all'alba ne rivedo altre
con il sole che fa capolino fra le montagne
e illumina di luce la valle
che lenta si ridesta.
Memorie di momenti fortunati
e in controluce mi pare di scoprire
il viso di chi m'accompagnava.
E allora m'accorgo che la vita
é diventata un flusso di ricordi
di calette silenziose
di strade chiassose
di chiese piccoline
e di altre imponenti.
Ed è come se fossi ancora là
a respirare la meraviglia di una vista
a struggermi il cuore
nella malinconia di un sole
che lascia il giorno
sprizzando rosso su onde spumose.
E se in quel tramonto
ho avvertito una stretta al cuore
ora che il viale su cui cammino
da anni e anni
lento s'incupisce nel giorno che muore
non ho timore per il domani
ma mi pervade una mestizia
quella propria del viaggiatore
senza più mete
se non quella di un ritorno
da dove è venuto
e da cui mai più ripartirà.
Da Lungo il cammino