La fine
dell'estate
di Renzo Montagnoli
Ti svegli una mattina
e t'affacci alla finestra
guardi giù il tuo giardino
e quasi nulla scorgi
perché una perfida nebbiolina
ugni cosa del suo velo avvolge.
Poi s'alza un'aria frizzantina
un venticello mai avvertito prima
la nebbia si dissolve
un sole pallido s'affaccia sulla
scena
e rischiara piante gocciolanti
e il verde delle foglie si fa
smunto
poco a poco s'ingiallisce
e già qualcuna lenta e lieve
lascia il ramo e va a cadere.
L'estate ormai è alla fine
niente più giorni di afa soffocante
niente più cieli tersi di luce
abbacinante.
L'autunno lesto s'avvicina
mi guardo allo specchio
e solchi netti increspano il mio
viso
son sempre più bianchi i fili
che m'indugiano sul capo.
Un'altra estate se n'è andata
e mesto, a capo chino,
m'avvio a giorni grigi
a cieli lattiginosi
a ore scandite dalla pioggia
che mai stanca scivola sui vetri.
Da Lungo
il cammino