Il
mormorio del vento
di Renzo Montagnoli
É il vento che porta le voci,
sommessi mormorii,
quasi salti di ruscelli,
una nenia lontana
che invoca un ricordo,
che non placa la sete di gole
serrate dalla polvere del tempo.
Erano genti che calcavano
quest'umida terra,
una brughiera coperta d'erica.
Erano uomini vissuti prima di noi,
il seme di queste piante
che troppo presto dimenticano le
radici
e vogliono correre verso il nulla.
Non uomini,
oggi,
ma spettri.
Da Canti
celtici (Il Foglio Letterario, 2007)
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