Una
sirena
di Renzo
Montagnoli
Lugubre è il
suono nella sera,
lacerante e che
strazia il cuore.
Qualcuno sta di
certo male
e l'ambulanza
veloce corre
in gara con la
morte.
Ho provato
anch'io
a viaggiare
nella lettiga
ricordo però
appena il suono
immagini
confuse
con il
respiratore
che insufflava
ossigeno
e mi seccava le
fauci
l'infermiere
che mi sorrideva
ma che ntanto diceva a chi guidava
Presto, che
altrimenti lo perdiamo.
L'arrivo in
ospedale
il
trasferimento veloce alla terapia intensiva
ancora ossigeno
e aghi infilati nelle braccia
e il suono
amorfo del misuratore
del battito
cardiaco.
Non pensavo a
nulla
tutto mi
sembrava lontano
anche la vita
che combatteva con la morte
ma nelle
orecchie mi era rimasto
il suono
lacerante di una sirena
di qualche
giorno prima
e a quello
correva il mio pensiero
a quell'altra
vita in pericolo.
Mi son chiesto
allora
se ce l'avesse
fatta
e mentre
pensavo e ripensavo
la macchina del
battito cardiaco
cominciava a
tirar fiato
più che a
correre a camminare.
Su quel tu tu tu mi
addormentai
e solo l'alba,
con la sua luce viva,
mi risvegliò da
un lungo e forse eterno sonno.
La vita su
questo mondo riprendeva
e anche la mia
usciva dal buio della notte.
Da La pietà