Scesero
al fiume
di
Renzo Montagnoli
I
primi giorni di un’estate
già
calda e afosa
tanto
che nell’acqua
si
cerca il refrigerio.
Ricordo
ancora
che
erano spariti due fratellini
di
sette e otto anni
e
non tornavano più a casa.
Si
paventò la follia di un bruto
ma
una vicina ricordò
che
risalivan l’argine.
Fu
subito un accorrere
a
scrutar la riva
barche
in acqua
fra
candide ninfee.
Infine
li trovarono:
erano
là
in
una piccola golena
gonfi
d’acqua
gli
occhi sbarrati
a
guardare due bianche garzette
che
volavano in su nel cielo.
Scesero
al fiume, quindi,
e
ignari questo li ghermì.
“Giovani
vite
che
troppo presto furono troncate”.
Così
scrissero sulla lapide
e
non cessò mai il dolore di una madre
a
cui, da tempo vedova,
rimasero
solo gli occhi per piangere.
Da
Il mio paese
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