Meglio…
di
Renzo Montagnoli
Meglio
morire
quando
si corre nel vento,
ogni
giorno diverso, ogni cosa mai uguale
nella
pubertà che è la più bella età.
Dopo,
i
soliti riti tribali, la villeggiatura
tutti
intruppati, la partita di calcio la domenica,
lo
stanco bacio della buona notte.
Meglio
morire
con
in bocca il sapore
di
un bacio rubato
e
il fremito che ancora invade il corpo.
Baci
anonimi,
quasi
dovuti, sapori di salsa di pomodoro
o
peggio ancora l’acre aroma del tabacco
baci
senza passione in giorni grigi di noia.
Meglio
morire
quando
si cavalca l’onda
nella
speranza che non si spenga mai,
nel
desiderio di affondare in un mare di specchi.
La
monotonia delle giornate,
ogni
cosa che ha un suo prezzo,
anche
l’affetto, se ancor si può chiamarlo tale.
E
infine l’attesa di quel momento senza ormai rimpianti.
Meglio
sarebbe
non
essere mai nati
per
non dover poi
morire
ogni giorno.
Da
La pietà
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