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  Poesie  »  Generica  »  La vecchia dimora 10/10/2018
 

La vecchia dimora

di Renzo Montagnoli



Mura sbrecciate

vicino alla cavedagna

ciò che resta

corrosa dal tempo

di quella che

in giorni di certo migliori

era una casa colonica.


Là dimorava il contadino

con la famiglia,

là la sera, intorno al fuoco,

si parlava degli anni passati

fiorivan leggende

storie di molesti fantasmi

mentre il lume a olio

gettava giochi di ombre.


Quante parole di sera

a chi di giorno era silente!

Quanti amori sbocciati

con un semplice sguardo!


Altri tempi, altri sogni,

altre speranze, e poi la guerra,

e dopo l’industria

che mangia la terra.


La casa si svuota

in città è il nuovo miraggio.

Restano gatti e serpi

fra quei mattoni sbiaditi.


Pioggia, vento, neve,

il soffitto che crolla

i muri che cadono

le erbacce che avanzano.


Ecco quel che resta

di una vecchia dimora

tre muri sbrecciati

come ossa spolpate.


Da Il mio paese

 
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