Era
sera a Mantova
di
Renzo Montagnoli
Strisce
di buio occupavano
le
mura del castello
un’irreale
visione
in
una luce quasi arcana.
Strano
era il silenzio
con
la città che pareva addormentata
bella
e misteriosa
ero
là e sognavo a occhi aperti.
I
portici del palazzo Ducale
si
popolavano di gente sconosciuta
era
un salto all’indietro nel tempo
osservavo
i Gonzaga come nessuno
di
quelli di oggi avrebbe potuto vedere.
Le
campane delle chiese chiamavano
al
vespro e le vecchine s’affrettavano
volti
sconosciuti si perdevano nella mente
ma
non il suo
uscita
dal buio una dama in verde
mi
fissava con gli occhi dello stesso colore.
Non
capivo più niente, dove ero,
cosa
facevo, più nulla intorno a me
solo
quegli smeraldi che mi scrutavano
mi
scavavano dentro mi facevano udire
musica
che mai avevo sentito
lei
era lì per me ed era quel che contava.
Tremante
ho allungato una mano
per
accarezzare quel viso
ma
tutto è sfumato sotto le dita
e
dal sogno mi sono risvegliato.
Era
sera a Mantova di un giorno che non so
era
forse un sogno solo immaginato
e
invano ho cercato sulla mia mano un segno,
solo
la pelle rugosa di un vecchio
che
nei giorni che passano
nelle
stagioni che vengono
si
illude di poter ancora sognare
una
sera,
quella
sera,
a
Mantova.
Da
La pietà
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