La
vecchiaia
di
Renzo Montagnoli
Turpe
vecchiaia
che
non è solo capelli grigi,
vene
in risalto, rughe che segnano il viso,
quelli
sono solo segni per gli altri
che
lungo la strada ti cedono il passo
perché
si sa che i vecchi sono incerti
il
loro cammino non è mai spedito
né
sicuro con le gambe a volte strascicate.
No,
quelli sono i segni del corpo,
ma
c’è ben altro e assai peggiore
con
la memoria sempre più labile
i
nomi che si scordano
è
il timore che ti coglie al minimo dolore
sei
una candela dalla fiamma
tremula
e dalla cera che segna
i
giorni trascorsi che sono tanti.
Ma
quel che fa più paura
sono
gli interessi che calano
ogni
giorno come se non restasse
altro
tempo se non l’attesa
di
quell’ultimo passo,
sempre
obliato in passato,
ma
che alle ombre del crepuscolo
riaffiora
negli ultimi strali di luce.
Da
La pietà
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