Fame
di
Renzo Montagnoli
Soffuso chiarore del lume
che, tremulo, dal soffitto
fuga il buio
sul tavolo.
Intorno
ombre mute
nell'attesa dell'ora
spettri
sbilenchi
dalle occhiaie
vuote
stomaci
contratti
sordi i respiri.
Il paiolo sul fuoco
riflessi di luce
nel rame
il mestolo
che lento gira
la polenta.
Non una parola
bocche
dischiuse
lingue sulle
labbra.
Silenzio,
silenzio da fame.
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