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  Poesie  »  Generica  »  Il tempo 11/09/2009
 

IL TEMPO

di Renzo Montagnoli

 

Ho visto sciogliersi i ghiacci

blocchi di gelo franare

lungo impervi pendii

lenta la luce affievolirsi

un sole velato in un cielo

di spettrale diffuso grigiore.

Ho visto gli oceani turbinare

ergersi frementi su terre abitate

travolgere metropoli affollate

mentre l'oscurità pietosa

copriva un mondo attonito

senza più speranze né dei.

Ricordo Venezia sommersa

Un'atlantide rinnovata

un monito per il tempo a venire

solo una gondola,

di nero addobbata,

lenta scivolava su torbide acque,

feretro silenzioso di una città morta.

In giorni uguali alle notti

solo il buio a regnare sovrano

su un desolato mondo

rinunciatario alla vita.

Poi, i mari si ritrassero,

lentamente calarono fino a sparire.

E vortici di vento batterono lande desolate

sollevarono polveri fino al cielo

piegarono ciò che resistette

alla furia dell'acqua,

appiattirono un mondo senza più vita.

Nei disegni dell'universo

l'uomo sconvolse l'ordine

in una cieca e superba volontà

d'esser su tutto, anche su sé.

Ma un raggio di sole penetrò la caligine

rifratto in un cielo di nero colore

pietoso esplorò terre disseccate

brulle montagne deserti infiniti.

Lampi s'accesero fra nuvole nere

prese a scrosciare la pioggia

lacrime di uomini polvere da millenni.

Un seme rimasto a lungo in letargo

rapido si scosse alla frescura dell'acqua

e volle vedere quel che accadeva.

Un esile fiore sbocciò così alla vita

volle ridare un'altra possibilità di riuscita

a un uomo che venne assai dopo

ancora una scimmia dal dorso peloso

ignaro di quel che era stato

ignoto a se stesso inconsapevole d'essere.

Quanto è passato?

Possono essere millenni, oppure appena ieri,

istanti di nulla nell'eternità di un tempo

che immutabile scorre fra astri e pianeti

le piccole cose di un caos perfetto.

 

(da Il cerchio infinito –

Edizioni Il Foglio Letterario, 2008)

 

 

 
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