COME MARE
di Renzo Montagnoli
Qui ci son
prati verdi
striati dal
trifoglio
e quando il
vento s'alza
onde d'erba
spumeggiano
verso la
scogliera dell'argine.
Sibila fra le
frasche degli olmi
s'intreccia
con i fili del telefono
e sotto un
verde prato in tempesta
rumoreggia
sommesso
quasi un
fruscio di mille fili
note diverse
in un'armonia confusa.
Un soffio che
va e viene
ma che scende
dentro fino al cuore.
Questa terra
che par mare
queste case
che sembran isole
questa
scogliera dell'uomo
ricordano un
golfo antico
verso cui
navigo per l'ultimo approdo.
Verrà la
bonaccia
quiete di
vento
e il mio
vascello lento scivolerà a riva
un ritorno
all'attracco finale
di altre navi
in disarmo.
Il fasciame a
pezzi
le vele a
brandelli
la polena
smussata
avanzerà
adagio
ma sicuro
verso la meta.
Nulla del
passato
solo una scia di ricordi
subito
sommersa dall'onda.
L'aria
rallenta
il prato si
ricompone
torna la
quiete
nulla è
cambiato.
Resta solo un
cuore
dal battito
incerto
un rintocco
che appena
avverto.
(da Il cerchio infinito –
Edizioni Il Foglio
Letterario, 2008)