Ora, come allora
di Renzo Montagnoli
Vecchie viuzze
che
sghembe procedono
su
ciottoli sconnessi
portoni
che s'aprono
su
piccoli cortili
e in
mezzo un pozzo
una
carrucola arrugginita
che
mai pił girerą.
E' un
quartiere antico
che
ora pare morto
ma se
mi soffermo a guardare
bifore
dagli opachi vetri
o se
noto capitelli
ingrigiti dal tempo
la
strada d'improvviso
s'anima
di matrone petulanti
di
ramaioli sguaiati
e
dietro rintoccano
gli
zoccoli d'un cavallo.
S'apre un
mondo nuovo
in un
tempo che fu
tra
amori appassionati
odi
sviscerati
lą il
vagito di un bimbo
oltre
l'affanno di un morente
e
nella vecchia chiesa
qualcuno
prega per amore
o per
lenire un suo dolore.
Oggi, come
allora,
nulla
cambia
in un
giorno che nasce con l'alba
e
finisce con il tramonto
in un
uomo che s'affaccia alla vita
piange
ride
ama
e si
dispera
paga
il suo pegno
per il
viaggio nell'ignoto.
(da
Canti celtici II)