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  Poesie  »  Generica  »  La cattedrale di ghiaccio 08/04/2011
 

La cattedrale di ghiaccio

di Renzo Montagnoli

 

 

Andavam per mare

solo all'avventura

a cercare nuove terre

a sognare nuovi lidi.

Lenti i remi

s'immergevano nell'acqua

mai la vela si tendeva

in una bonaccia senza vento.

Un giorno come tanti

di tante domande senza risposte

tesi solo a vagheggiare

in un tempo quasi immobile.

Nulla all'orizzonte

si scorgeva

tranne un bianco assai lontano

che man mano s'ingrandiva

e che parve a tutti noi

una cattedrale di ghiaccio alla deriva.

Fu ad un tratto

che il cielo s'oscurò

e che s'alzò un ostro maledetto

impetuoso e sibilante

con il mare che si sconvolgeva.

Presto la vela fu strappata

i remi tirati a bordo

e in balia di una tempesta

fummo spinti senza freni

verso il ghiaccio galleggiante.

Nel pericolo pregammo

ma di certo l'ulular del vento

il mugghiar del mare

impedirono agli dei d'ascoltare.

E così s'arrivò all'urto

col fasciame sbriciolato

con la nave che affondava.

Era tutto un ribollire

mentre in acqua galleggiavo

stretto intorno all'albero maestro.

Dei compagni nessuna traccia

ma nel buio sempre fitto scorsi

le anime salir in cielo

ectoplasmi deformati

luci tremule evanescenti

divorate dalle nubi.

Un gran sonno allor mi colse

nel freddo di quel luogo

e ripensando alla mia vita

a Morfeo mi lasciai andare.

E in un sogno che tal non era

vidi il mio corpo distaccarsi

scender lesto negli abissi

mentre il cielo s'avvicinava.

Una pace silenziosa

m'avvolgeva come un mantello

e senza saper ormai chi ero

compresi infine

che il lungo viaggio avviato

in una casupola di paglia

era ormai per me terminato.

Giù in fondo

la tempesta era finita

calma d'acque e d'aria

la cattedrale di ghiaccio

riluceva nel sole

e lenta se ne andava

verso mari meno gelidi

incontro al suo ultimo destino.

 

 

(da Canti celtici II)

 

 
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