Il crocefisso
di Renzo Montagnoli
Ricordo
bambino
le
ginocchia sui lastroni
ruvidi
d'anni di passi,
raccolto
a mani giunte
a
guardare un dolore
che né
spine né chiodi
potevano
provocare.
C'era tutta la
sofferenza
di un
mondo di ombre
schiacciate dalla forza del male
e
sempre mi chiedevo
perché
mai l'avesse fatto
perché
parlare di vita nuova
senza
poi esser ascoltato.
Lui capiva
vedeva
la pena che provavo
e
anche questa raccoglieva.
Gli anni son
passati
la
risposta non è arrivata.
Eppure se vado
a
cercar quella croce
se
ancora ne provo la pena
se
scorgo le lacrime amare
di chi
non ha pranzo né cena
se
l'ultimo respiro
può
essere meglio della vita
m'accorgo
che il suo dolore
è la
nostra speranza
che la
smorfia del suo viso
è il
suo messaggio d'amore.
(da La pietà)