La fonte antica
di Renzo Montagnoli
Fresca fonte
del bosco,
polla
d'eterna acqua,
in cui
il vecchio salice
piange
foglie ormai vinte
da
gelide tramontane.
Nelle notti di
plenilunio
s'indovinano
volti
riflessi
tanti anni fa.
Sono timorosi
ovali
di
fanciulle nella speranza
di un
amore,
candide
madonne
a
ricercar conferma di bellezza,
occhi
rapiti in sogni estatici,
timorosi
della realtà del giorno.
Ma anche
irsuti visi
di
uomini in arme
prima di
giorni di sangue,
di
acque trasparenti
divenute
poi rosseggianti.
E infine,
dianzi
che il gallo canti,
e il
tremor dell'alba
metta
in fuga i sogni,
si
scorge sull'acqua,
appena
increspata
dalla
brezza del mattino,
l'immagine
di un femmineo cigno,
la
signora di questi incanti,
la
magia di un momento,
l'illusione
che assopisce la mente
e apre
il mondo al cuore.
( da
Canti celtici – Il Foglio, 2007)