Il Flauto magico e la
luna di neve
di
Massimo Baldi
Edizioni
Creativa
www.edizionicreativa.it
Poesia
Collana
versi creativi
Pagg.
58
ISBN 9788896824856
Prezzo
€ 10,00
Il fascino
magico dell'estremo oriente
Ammetto che l'estremo
oriente ha sempre rappresentato per me un mondo misterioso, con tradizioni così
difformi dalle nostre, con stili di vita del tutto particolari e propri di
civiltà millenarie che, pur in un rapido progresso, hanno saputo conservare
quanto di buono era presente nel loro lontano passato. In ambito letterario
anche le poesie hanno svolgimenti e tematiche del tutto peculiari e al riguardo
basti pensare all'haiku, una forma tipicamente giapponese, diffusasi tuttavia
rapidamente nel mondo occidentale.
Questo preambolo è
solo per introdurre a questa raccolta di poesie che non è opera di un cinese o
di un giapponese, bensì di un italianissimo autore,
anche lui irresistibilmente attratto dalla magia di quel mondo lontano,
ispirato ai grandi poeti cinesi dell'epoca T'ang, che
fu un vero e proprio rinascimento artistico,
e ai grandi Maestri nipponici.
Per i temi affrontati e grazie
alla particolare e notevole sensibilità di Massimo Baldi la lettura di queste
liriche riveste un'esperienza indimenticabile, con una immersione in una realtà
quasi onirica che porta gradualmente a uno stato di notevole serenità. È
infatti impossibile restare indifferenti di fronte a versi i cui elementi
tipici della natura si fondono mirabilmente con emozioni del tutto umane, in primis l'amore (Appoggiato alla finestra osservo pigramente / il concerto chiassoso dei cormorani sulle
rive fangose. / Un crisantemo rosso tra le mani che giro e rigiro / quasi
volessi interrogarlo per saper di te. /…). Natura e uomo, quest'ultimo non
come preteso padrone della prima, ma come elemento di una realtà che il supremo
ordine delle cose ha saputo organizzare così bene affinché, in delicati
equilibri e interdipendenze, lo svolgersi della vita, in un ritmo solare, sia
foriero di un continuo tranquillo appagamento. Le passioni possono essere
grandi, possono anche essere urlate, ma il suono si abbassa al cospetto di un
mondo che ci circonda e di cui solo dobbiamo essere grati. In questo modo
emerge silenzioso il fascino di un'esistenza in cui tutto appare naturale e non
confezionato, in cui ogni cosa, essere umano compreso, appare per quello che
effettivamente é. L'impressione è così di trovarsi di fronte a qualche cosa di
magico e di irripetibile, di ritrovare un senso della vita che il nostro insano
progresso ha soffocato ( Era magico quel
ciliegio! / Ricordi, era il
nostro Yu-Liang, / quanta neve ha imbiancato le mie
tempie / quanti draghi ho combattuto e sconfitto. /…). L'amore finisce con l'essere avvolto dal tenue filo
di seta di un tempo sospeso, un alone magico che fra i chiaroscuri svela e
nasconde. È certamente necessaria una particolare sensibilità per scrivere
queste poesie e l'autore ne è in possesso e, pur senza ostentarla, la dispiega
a piene mani, dando vita a immagini che stupiscono per la loro riposante
bellezza ( Ondeggia l'erba come serica stoffa / e freme tutto il campo di
papaveri; / e intanto io mi specchio nel
viola e nel bianco degli iris / mentre sui lunghi steli si placa il vento. /…).
Poi
ci sono le poesie di ispirazione giapponese e si tratta di Haiku e di Keiryu (queste ultime differiscono dalle prime per lo
schema metrico diverso 7 – 9 – 8 – 9 – 9 e per il tema esistenzialistico –
filosofico). Le prime, pur nel necessario limitato numero di versi, ripropongono
con sensibilità il rapporto inalienabile fra uomo e natura e mi sembrano anche
in questo caso ben riuscite ( è
crepuscolo - / già trepida il suo cuore
/ appassionato.).
Completano
la raccolta poesie d'ispirazione occidentale, di buona fattura e in cui
emergono ancora sentimenti ed emozioni, ma ripiombare nel nostro mondo dopo una
fuga dell'anima in un paradiso dei sensi non consente di apprezzarle per quanto
invece meriterebbero. Non è un risveglio traumatico, ma è la semplice
constatazione che il nostro volo nel magico estremo oriente è terminato e che
siamo ritornati alla vita di tutti giorni, con il solo desiderio di conservare
il più a lungo possibile quella serenità che quei versi e quel mondo ci hanno
donato.
Massimo Baldi, nato a
Torre del Greco (Napoli) nel 1966.
Ingegnere, poeta, favolista ed aforista.
Ha pubblicato cinque libri di poesia: “Le quattro stagioni di un
viaggiatore solitario” (Edizioni Creativa, 2009), “Il canto della felicità” (Lulupress, 2011), “Omaggio a Lucio Dalla” (Lulupress, 2012)”, “Il susino magico e il lago di giada” (Lulupress, 2013)” e
“Il flauto magico e la luna di neve” (Edizioni Creativa, 2013)”.
Con la scrittrice e poetessa Eufemia
Griffo ha pubblicato tre raccolte di poesia in metrica giapponese: "Imperfette
perfezioni, "Sulle rive del Nilo" e "Foglie d'autunno".
Come favolista ha pubblicato “Le
favole di Zoolandia” (Edizioni Creativa, 2010) e
“Nella mitica terra di Zoolandia” (Midgard Editrice, 2012) ed ha tenuto reading
di favole presso la Biblioteca Civica “Vittoria Colonna” di Marino.
Molti racconti e poesie sono stati
selezionati e pubblicati in Antologie.
Terzo Classificato al “Premio
Nazionale Surrentum 2013 - X Edizione” nella sezione
Poesia Haiku.
Terzo Classificato al “Premio
Nazionale Megaris
2013 - XXII Edizione ” nella sezione Poesia in lingua italiana.
Gestisce come co-Amministratore,
assieme alla poetessa Maria Carmela Dettori, il
Gruppo di haiku, poesie a verso libero e racconti “Il susino magico e la luna
d'argento”.
Gestisce come Amministratore unico il
Gruppo di aforismi “Aforismando”.
Sito WEB:
http://www.massimobaldi.sitiwebs.com/
Renzo Montagnoli