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  Recensioni  »  Donne, ricette, ritorni e abbandoni di Milvia Comastri 27/04/2006
 

Donne, ricette, ritorni e abbandoni   di Milvia Comastri – Edizioni Pendragon

 

Non è un libro di cucina, ma un volume che raccoglie racconti, più o meno brevi, dove la preparazione del cibo rappresenta un comune denominatore; poi, ci sono anche ricette, più o meno invitanti, a seconda dei gusti di ognuno, ma quel che conta è la gradevolezza, non al palato, delle storie che vengono rappresentate da Milvia Comastri con linguaggio fresco, con annotazioni argute, vicende anche semplici, ma raccontate con garbata partecipazione.

Personalmente mi hanno favorevolmente impressionato due racconti, se pur antitetici e su questi intendo spendere una parola.

Il compleanno di Amalia Gargiulo ha un sapore di cose antiche, di calore familiare che non può che coinvolgere; una vita di speranze di due emigranti, il ritorno al paese natale, la morte di lui, la sofferenza intima di lei - a cui darà una svolta imprevedibile - ancora adesso, mentre scrivo, mi provocano un brivido di emozione. Mi sembra di vedere Amalia intenta a cucinare e a ricordare, quasi sento la sua voce mentre conversa con il marito morto. Una vicenda triste, che non scivola però mai nel melodramma e che fa ben comprendere quanto ampio e potente sia il significato della parola amore.

Buon anniversario, tesoro! L'amore fra due coniugi non c'è più, lui la tradisce, lei apparentemente ne soffre, ma continua a far finta di niente. L'apparentemente ha un senso perché invece la vendetta sarà un piatto di straordinaria efficacia. Scritto quasi con la cadenza di un thriller, anche se di morti ammazzati non ce ne saranno, è di una originalità incredibile e alla fine viene quasi spontaneo applaudire l'azione di rivalsa della donna nei confronti del marito.

Ecco, sono solo due dei racconti; non è che gli altri non siano piacevoli, anzi si leggono volentieri e tutto d'un fiato. Ho voluto ricordare solo questi perché ritengo che possano rappresentare adeguatamente l'intera opera.

Concludo con un'ultima annotazione: non credo che ci sarà bisogna di augurarvi buona lettura, perché sono certo che lo sarà e che magari vi soffermerete, come me, un po' di più sulle pagine in cui si parla di Amalia Gargiulo e del particolare anniversario di Eleonora e di Aldo.

 

L'autore

 

Milvia Comastri è nata a Bologna il 18 agosto 1946 e ha iniziato a scrivere molto precocemente favole, poesiole, brevi racconti, alcuni anche pubblicati sul Corriere dei Piccoli.

Con il matrimonio, la nascita del figlio, il lavoro ha abbandonato la scrittura, riscoprendola però circa quattro anni fa. E i risultati sono venuti pressoché subito, con i riconoscimenti di premi letterari (Primo posto al concorso nazionale “Il Tarlo 2004”, gradino più alto del podio per la 4^ edizione del premio “Carlo Levi”, terza al Premio Firenze 2004) e con la pubblicazione della raccolta di racconti oggetto della presente recensione.

Attualmente sta lavorando al suo primo romanzo (Isole).     

 

 
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