Tu vipera gentile
di Maria Bellonci
Introduzione di Geno Pampaloni
In copertina: Bronzino,
Ritratto di Lucrezia Panciatichi (Part.)
Firenze, Galleria degli Uffizi
Arnoldo Mondadori Editore S.p.a.
Narrativa
Collana Oscar scrittori moderni
Pagg. XII-248
ISBN 9788804569527
Prezzo € 9,50
La storia narrata
Per coloro che amano
la storia e i romanzi storici Maria Bellonci
rappresenta un faro di incredibile originalità, a cui rivolgersi per conoscere
meglio e in modo piacevole le vicende di alcune famiglie nobili italiane in
quell'aureo periodo che fu il Rinascimento. Se nel romanzo storico la
creatività dell'autore poggia solide basi su fatti realmente accaduti,
lasciando però ampio spazio alla fantasia, magari con l'invenzione di
personaggi funzionali alle vicende, nella storia narrata da Maria Bellonci l'unica licenza è lasciata
alle considerazioni, all'interpretazione dei fatti, agli approfondimenti della
psicologia dei protagonisti. Ne esce
così una narrazione storica di grande valore, impreziosita dallo stile
dell'autrice, mai greve, ma incisivo e per niente
logorroico. Delle volte, nel leggere le pagine affascinanti dei suoi libri, mi
viene da fantasticare e dato che ho avuto l'occasione
di conoscerla tanti anni fa (era spesso a Mantova per laboriose ricerche
d'archivio), ho quasi l'impressione di averla seduta davanti a me accanto alle
fiamme danzanti di un camino, lei che racconta e io che sto ad ascoltare e
nelle vampe di quel fuoco che illumina a
sciabolate di luce la camera vedo i volti dei personaggi che di volta in volta
chiama in causa; sembrano lì, scesi dalla cappa, pure loro a udire le loro
gesta. Questo per dirvi quanto fosse brava Maria Bellonci,
una ricercatrice minuziosa, certosina, attenta, che sulla base dell'aridità di
numeri, di date, di nomi e di fatti riusciva a trasformare questo coacervo di
elementi in una prosa scorrevole, avvincente, ma
legata in modo ferreo alle esigenze dello storico, a quella ricerca di verità a
cui naturalmente si tende, pur nella consapevolezza di non riuscire mai a
pervenire a un risultato assoluto e incontrovertibile, ma con l'aspirazione di
avvicinarvisi il più possibile.
Tu
vipera gentile fa
parte di un prezioso trittico di romanzi brevi, in cui l'autore parla di
altrettante storie ben distinte.
Il primo, Delitto di stato, si snoda in un'atmosfera quasi gotica in una
Mantova dal casato reggente ormai in decadenza; è quasi un giallo, anzi più
propriamente un thriller, con una serie di delitti, il tutto dipinto con un
attento contrasto fra luci e ombre, quasi che Maria Bellonci
avesse la mano guidata dal Caravaggio.
Il secondo, talmente bello da essere
sublime, e che s'intitola Soccorso a Dorotea, parla della triste vicenda di Dorotea Gonzaga, promessa sposa a Galeazzo Maria Visconti,
una giovane innamorata che non riuscirà a coronare il suo sogno per una storia
di gobbe ereditarie, ma anche di ragion di stato. Mi permetto solo di
evidenziare la fine psicologia con cui l'autore ha narrato, riguardo a questa
vicenda, del comportamento dei genitori, Ludovico Gonzaga e Barbara di
Brandeburgo, immortalati da Andrea Mantegna nel famoso affresco della Camera
degli Sposi.
Il terzo, che dà il titolo all'intera
opera, Tu vipera gentile e che è
anche il primo verso di un'antica canzone Viscontea, è la storia della famiglia
Visconti, dalle origini fino all'acquisizione del titolo nobiliare di duca, una serie di
vicende, spesso intricate, con una galleria di protagonisti che solo la mano di
Maria Bellonci poteva restituire come vivi dall'oblio
del tempo e dal buio dell'Ade.
E dico solo la sua mano, perché da un
altro, da uno storico, avremmo appreso gli stessi
eventi, ma con inevitabili sbadigli, perché ne sarebbe uscito un libro
puramente di storia, asettico, anche se scientificamente valido. Con Maria Bellonci la storia si anima, cresce il desiderio di
giungere alla pagina successiva, e da questa all'altra immediatamente seguente.
Terminata la lettura, avrete la
consapevolezza di avere imparato molto e con grande piacere, un risultato del
tutto imprevedibile per chi non ha mai letto qualcosa di suo.
Dire che si rimane soddisfatti è dir poco, no, è meglio dire che si resta entusiasti.
Maria Bellonci, di origini
piemontesi, nacque a Roma nel 1902 ed esordì nel 1939 con Lucrezia Borgia,
che vinse il premio Viareggio. Insieme al marito Goffredo diede
vita nel 1947 al premio Strega. Tra i suoi libri: Segreti dei Gonzaga, Pubblici segreti, Tu vipera
gentile, Marco Polo. Rinascimento privato esce nel 1985, l'anno precedente la
morte dell'autrice.
Renzo Montagnoli