Marco Polo
di Maria Bellonci
R.C.S. Libri S.p.A.
Biografia
Collana BUR Scrittori
Contemporanei
Pagg. 288
ISBN 9788817117630
Prezzo € 7,90
Un viaggio
affascinante
Come certamente noto Il Milione è un saggio biografico
scritto da Rustichello da Pisa sotto dettatura di
Marco Polo allorché entrambi, presumibilmente nel
1298, si trovavano prigionieri di guerra dei genovesi.
Vi si descrive il viaggio nel lontano
oriente compiuto dalla famiglia mercantile veneziana
dei Polo (Marco appunto, il padre Niccolò e lo zio Matteo), un itinerario che
appassionò subito i lettori del XIII secolo e che ancor oggi affascina.
Stupisce anche l'interesse al riguardo
di Maria Bellonci, legata com'è stata al Rinascimento
italiano e alla vita di corti ben diverse da quelle che si trovano nel Milione,
ma forse lo stupore ha una spiegazione nell'ascendente che questo libro ha
sempre manifestato nei lettori. Quel mondo quasi sconosciuto, così diverso
dall'Italia medievale, quegli spazi infiniti, un grandissimo sovrano come Kublai Khan, autentico signore e padrone di quel mondo sono
aspetti che giustificano ampiamente il successo di quel libro, fonte di ispirazioni di altri testi successivi, come Le città invisibili di Italo Calvino.
In questo Marco Polo Maria Bellonci rilegge quest'opera e ci racconta, con il suo
ineguagliabile stile, questo viaggio avventuroso nell'impero del Gran Khan,
partendo appunto dal momento in cui Marco Polo, prigioniero dei genovesi dopo
la sfortunata battaglia di Curzola, detta questa sua
esperienza a un altro detenuto, Rustichello da Pisa.
E se Il Milione ha una nascita
alquanto originale, altrettanto si potrebbe dire di questo libro della Bellonci; infatti l'origine è una
sceneggiatura per il Marco Polo
televisivo, trasmesso a puntate nel 1982; da questo lavoro in funzione del
piccolo schermo la scrittrice piemontese ha tratto appunto il suo Marco Polo.
Indubbiamente diverso dai suoi testi
famosi, quali Lucrezia Borgia,
Segreti dei Gonzaga e Rinascimento privato, mantiene tuttavia
il rigore di una biografia strettamente attinente alla vita del protagonista,
con una felice trasposizione narrativa che rende il tutto assai più scorrevole
e di grande gradimento da parte del lettore.
Senza essere didascalico, è
caratterizzato dalla capacità di lasciare alla fantasia di chi legge
immaginare, vedere con i propri occhi ciò che opportune e mai troppe
indicazioni rendono possibile.
Certo non ci troviamo di fronte a
personaggi come Lucrezia Borgia o Isabella d'Este, ma quel mondo lontano, che
solo da non molto tempo ci sembra più vicino, rivive in un'aureola di
meraviglia e mistero che non sgomenta, ma attrae irresistibilmente. Il palazzo estivo di Kublai Khan,
costituito da una miriade di tende, l'incontro con i Lama del Pamir e con i mitici pescatori di balene, il rito del
matrimonio tra bambini morti emergono da queste pagine, si offrono
prepotentemente per farci capire un mondo che all'epoca appariva talmente
lontano dall'occidente da essere considerato inabitabile e inabitato, e invece
anche là si nasceva, si viveva, ci si amava, si combatteva e si moriva, né più
né meno come in ogni angolo di questa terra, a ogni latitudine, in ogni epoca.
Se la distanza geografica era immensa, Marco Polo fece sentire vicini gli
abitanti di quelle terre lontane e Maria Bellonci ha
saputo, in questa sua trascrizione, mantenere lo spirito dell'esploratore
veneziano, la cui presenza, pur se discreta, è quella di un uomo che vuole
conoscere, desidera sapere, è pronto a tendere un mano
per innalzare un ponte ideale fra Occidente e Oriente.
Da leggere, senza dubbio.
Maria Bellonci, di origini
piemontesi, nacque a Roma nel 1902 ed esordì nel 1939 con Lucrezia Borgia,
che vinse il premio Viareggio. Insieme al marito Goffredo diede
vita nel 1947 al premio Strega. Tra i suoi libri: Segreti dei Gonzaga, Pubblici segreti, Tu, vipera
gentile, Marco Polo. Rinascimento privato esce nel 1985, l'anno precedente la
morte dell'autrice.
Renzo Montagnoli