il senso del
SEMPRE
di Franca Canapini
Prefazione di Neuro Bonifazi
In copertina foto dell'autrice
Edizioni Helicon
www.edizionihelicon.it
Poesia
Pagg. 127
ISBN 978886466 1841
Prezzo € 12,00
Una sinfonia sulla vita
Franca Canapini non mi è sconosciuta;
di lei ho già letto e recensito Stagioni sovrapposte e confuse (Montedit,
2010), una silloge in cui le stagioni non sono quelle astronomiche, ma
esprimono metaforicamente il ciclo della vita, e Tra i solstizi (Aletti, 2011), altra raccolta di poesie volta a una
interiorizzazione, a un approfondimento intimo alla scoperta di se stessa. In
ogni caso la tematica ricorrente è l'uomo e il tempo,
il suo breve percorso in cui si affanna a comprendere l'incomprensibile, un
desiderio tanto più forte quanto più trascorrono gli anni.
Non mi sono quindi meravigliato di una
nuova riproposizione dell'argomento con questa recente silloge dal titolo emblematico Il senso del SEMPRE; certo,
l'esperienza maturata, lo scavo sempre più profondo danno luogo a un'opera, che
pur nell'ambito del fil rouge così caro all'autrice,
si presenta rinnovata, ma non si tratta di un'operazione di semplice restyling,
bensì questa volta di uno svolgimento più ambizioso, secondo una consecutio logica
che unita alla musicalità dello stile, caratteristica propria della Canapini,
inducono, per tempi, ritmi e scelte, a considerarla una sinfonia, sulla vita e
intorno alla vita.
Al riguardo basti pensare che inizia con un Preludio (Sono
nata quando vendemmiano le viti / le melagrane accendono le siepi;…) che in
effetti introduce al tutto facendo balenare nel lettore l'idea che al tempo
passato ci si debba richiamare, più che a un paradiso perduto, a un'epoca
irrinunciabile e non più proponibile, così distante dall'attuale, frenetica,
tutta protesa alla rapida realizzazione di falsi scopi, rincorrente un futuro
inevitabilmente uguale e avaro di soddisfazioni morali.
Oggi tutto è diverso, il sogno è bandito
e così anche la luna non incanta più (…Spegniti luna! Ho perso / la leggerezza
dell'infanzia / l'euforia per i giochi a nascondino / il candore dell'anima che
teme; / dentro le tue quinte / non sono più capace di giocare. /…).
Senza che ci sia tristezza, resta
comunque un velo d'amarezza, con quella consapevolezza che deriva dal volgersi
all'indietro per cercare il senso della vita; sì, c'è anche un po' di
rimpianto, perché in fondo gli anni da tempo andati
appaiono come fantasmi che emergono dalle brume di un oblio che il ricordo
cerca di diradare. E' questa memoria il sale della vita, la certezza, unica, di
aver vissuto, ma noi piccoli uomini, la cui esistenza è breve come il battito
d'ali di una farfalla, ci sforziamo comunque di
sognare, per continuare (… è tempo di
lasciare il campanile / salutare le vie della città / tentare l'incerto e la
fortuna /…).
E così, fra un accordo di violini, un
rombar di timpani, un acuto di trombe, la sinfonia propone le sue note per arrivare
a un finale in cui Franca Canapini, memore di una certa inclinazione per il “mito”
e anche l'epica, chiude nel migliore dei modi la composizione. Ma non c'è solo
la forza dei versi, lo scandire sillabico, il rincorrersi delle parole a
esaltare dei o semidei, c'è molto di più, con quella
conclamata consapevolezza della nostra fragilità, con l'anelito a rifugiarsi
nel sogno perché la realtà di un'esistenza a tempo determinato potrebbe anche
farci impazzire (da Don Quijote – Eppure vedevo giganti, a frotte / - e dite
che erano pale di mulini. / C'era la nebbia e il vento
/ (desolata Mancia) / - e forse calpestavo la neve delle cime. /).
Ecco, la ricerca non è finita,
continua, pur nella certezza che alle domande Chi sono? Da dove vengo? Dove vado?, non c'è risposta.
Il senso del SEMPRE ritaglierà sicuramente uno spazio
nell'animo di chi legge, perché tema e svolgimento sono assai interessanti, ma
soprattutto il primo ha il carattere dell'universalità.
Franca Canapini è nata a Chianciano Terme (Siena). Vive, con la sua famiglia,
ad Arezzo, dove ha svolto l'attività di insegnante
fino all'anno scorso. Nel 2010, essendo risultata
vincitrice del Premio Internazionale di Poesia Jacques Prévert 2009, le è stata pubblicata dalla casa
editrice Montedit la
raccolta poetica Stagioni sovrapposte e confuse, che ha ottenuto il terzo premio
ex-aequo Tagete 2010. Nel 2011
ha pubblicato per Aletti Editore la silloge Tra
in solstizi, reperibile anche in eBook. Suoi lavori si trovano in alcune
antologie e riviste di poesia, in vari siti e blog culturali e nel suo blog
personale: www.lieve2011.wordpress.com
Renzo Montagnoli