Il Codice da Vinci
di Dan Brown
Arnoldo Mondadori Editore
S.p.A.
Narrativa romanzo
Collana Omnibus stranieri
Pagg. 528
ISBN 9788804628552
Prezzo € 18,00
La storia tradita
Non
è mia abitudine scrivere stroncature, perché se un'opera non mi piace, chiudo
la pagina e penso ad altro; tuttavia, quando quel libro sembra raggiungere un
successo planetario, faccio sempre un esame di
coscienza per cercare di comprendere i motivi per cui invece il mio gradimento
sia risultato nullo. A volte rileggo anche l'opera e poi, se secondo i miei
criteri la stessa continua a non incontrare i miei favori, allora, e solo
allora, parte la stroncatura.
Il
lancio del Codice da Vinci è stato a
suo tempo una grossa operazione di marketing, un bombardamento mediatico senza
precedenti, tanto che a non comprarlo c'era quasi da vergognarsi. Personalmente
non l'ho acquistato, ma in cambio me ne sono state donate tre copie da
altrettanti soggetti diversi.
Ho
iniziato a leggerlo con la miglior predisposizione in quanto
supponevo fosse un romanzo storico del tipo di quelli scritti da Ken Follett e
invece mi sbagliavo.
Si
tratta di un thriller che parte con le migliori intenzioni
e che poi lungo il percorso si sgonfia, infarcito di falsità e menzogne che
nelle intenzioni dell'autore, tuttavia, sarebbero verità storica.
Ne
ho segnate alcune che sono particolarmente eclatanti e
che meritano un intervento.
Preciso
tuttavia che Dan Brown è particolarmente bravo nel
raccontare delle mezze verità adattandole pro domo sua.
In
particolare mi riferisco al fatto che Gesù non sia morto sulla croce, che
avesse sposato Maria Maddalena e che da questa unione
fossero nati dei figli capostipiti di una discendenza regale, i Merovingi. La
notizia non è nuova, perché appare in un testo precedente, scritto da tre
inglesi, Il Santo Graal, pubblicato
in lingua italiana sempre da Mondadori nel 1982. Non solo, però, perché questa
supposta verità risulterebbe da un numero consistente,
anche se imprecisato, di documenti messi al sicuro da una società segreta (Il
Priorato di Sion). Al riguardo nel libro di Brown si
precisa che questo Priorato è una setta realmente esistente; del resto nel 1975
presso la Biblioteca Nazionale di Parigi sono state trovate alcune pergamene
conosciute come Les Dossiers
Secrets in cui sarebbero contenute
queste stravolenti rivelazioni. Tuttavia si tratta di falsi, come
ammesso dagli stessi compilatori. Del resto il Priorato di Sion è stato fondato
nel 1956 da Pierre Plantard, e
cioè non molti secoli prima, e dalla sua costituzione è stato caratterizzato
dalla produzione di diversi documenti, vere e proprie falsificazioni, tese a
ripristinare la monarchia in Francia, di cui, guarda caso, per discendenza
merovingia, Plantard sarebbe stato il legittimo
pretendente. In questa tela di ragno sono ricompresi
anche Les Dossiers Secrets, opera dello stesso Plantard,
sul cui contenuto, in buona fede, anche se con pochi scrupoli, i tre inglesi
fecero affidamento per scrivere Il Santo
Graal. Ora, all'epoca in cui invece Dan Brown provvide a stilare il Codice
Da Vinci, la falsità di quei dossier era già nota ed è quindi evidenti che
o lui non lo sapeva, oppure che ha preferito ignorarlo.
Nella
seconda ipotesi non è improbabile che lo storico inglese volesse screditare la
Chiesa cattolica, ma ci si domanda, e non si ha
risposta, perché mai, con tanti fatti negativi che possono essere imputati
all'istituzione ecclesiastica, si sia preferito costruirne uno fasullo.
L'ipotesi, mia, è che fanno molto più notizia presunte rivelazioni su ciò che è
alla base della chiesa, magari smitizzando la figura del Cristo, non più
divina, ma semplicemente terrena. Ma, se anche fosse,
cosa cambierebbe? Un ateo troverebbe una parziale conferma alle sue teorie, ma
non potrebbe in ogni caso negare il pensiero sociale e spirituale di un Cristo
uomo, pensiero la cui valenza è inalterata da duemila anni e lo sarà per
sempre.
Per
il resto il thriller è di modesta levatura, troppo veloce e semplicistico nella
conclusione, insomma non è più di un normale prodotto di intrattenimento,
eppure è stato un best seller incredibile. Sono quasi sicuro però che una gran
parte di chi lo ha letto non se ne ricordi più, oppure
ne abbia una vaga memoria come di una qualche cosa che doveva essere per forza
bella perché tanti, ma veramente tanti, la leggevano.
Non
mi sento però di sconsigliarne la lettura, purché la stessa venga
eseguita con spirito critico, senza restare abbagliati da rilevazioni spacciate
per verità e che invece sono solo dei grossolani falsi.
Dan Brown, prima di
diventare uno dei più acclamati autori di thriller, è stato professore
universitario e storico dell'arte. I suoi libri, Crypto,
La verità del ghiaccio, Angeli e Demoni, Il Codice da Vinci e Il simbolo
perduto, tutti pubblicati in Italia da Mondadori, sono bestseller nel
mondo.
Sito web: http://www.danbrown.com/
Renzo Montagnoli