Nelle
falesie dell'anima
o delle umane emozioni
di Gavino Puggioni
Prefazioni di Luca Foddai e Danila Oppio
Il disegno di copertina è di Debora Cabboi
Edito in proprio
Poesia
Pagg. 120
Prezzo € 13,00
Il libro potrà
essere ordinato direttamente all'indirizzo email dell'autore: puggioni.gavino@tiscali.it al costo di euro 13. L'autore sarà felice di inviarvelo, se lo
desiderate, con una dedica personalizzata.
Un messaggio di speranza
“…Apritela quella porta! / la Terra è
nostra / vogliamo viverla!”
Autore prolifico (in dieci anni questa
è la sua quinta raccolta pubblicata), Gavino Puggioni
tuttavia non sacrifica la qualità alla quantità, tutto volto a cercare dentro
di sé gli anfratti più nascosti della propria anima.
Anche questo Nelle falesie dell'anima,
sottotitolato o delle umane emozioni, si inserisce
in un quadro generale in cui il poeta sardo procede nella sua analisi
introspettiva non isolandosi, ma correlandosi con il mondo che ci circonda. E
in questo contesto mai viene a mancare l'impegno
civile volto al miglioramento dell'umanità, evidenziando le tante, per non dire
troppe incongruenze che la caratterizzano e che si manifestano con diffuse
ingiustizie e prepotenze e vessazioni sui più deboli, in primis i bambini, a cui è indispensabile dare un chiaro senso di
speranza, affinché per loro ci sia un futuro che non sia la triste e crudele
ripetizione del passato. Non è quindi un caso se la prima poesia della raccolta
è Il bambino con la chiave, un
piccolo che gira ovunque tenendo fra le mani la chiave simbolica che può
spalancare la porta su un mondo diverso, senza più
soprusi e più equo.
Tuttavia sarebbe riduttivo solo
evidenziare l'aspetto civile di questa poesia, perché la raccolta è piuttosto
corposa ed è composta da più sillogi con le quali
vengono fatte emergere all'occhio del lettore appunto le umane emozioni
dell'autore, passando dalla forza inusuale del silenzio ai malinconici versi
delle liriche che compongono “E si fa sera” , come in Ho sotterrato pietre, oppure in Ho quasi finito.
Sono poesie che si propongono quasi con
pudore, che chiedono, non pretendono l'attenzione, così che il lettore è da
subito ben disposto ad accogliere questi flussi di emozioni, a partecipare ai
sentimenti dell'autore, il che consente di meglio assaporare lo scorrere fluido
delle parole, con una comprensione del significato pressoché immediata. Poesia
semplice, si potrebbe dire, ma esprimere concetti spesso profondi in modo del
tutto intelligibile non è da tutti e quindi questo è un altro merito
dell'autore.
E per quanto Puggioni con questi versi
non nasconda un'amarezza di fondo per come gira il
mondo, tanto è il suo desiderio che prenda a girare finalmente per il verso
giusto, fra le pieghe lascia comunque intravvedere una esile, ma indomita
speranza. Facciamola pure nostra e forse così il bambino riuscirà con la chiave
ad aprire quella porta.
Da leggere, senz'altro.
Gavino Puggioni è nato a Porto Torres, ma dall'età di dodici anni risiede a
Sassari.
Scrive dal 1957 poesie e racconti
brevi.
Ha collaborato per l'Editrice Musicale Letteraria Il
sole d'oro di
Genova.
Nel 2003, per Magnum Edizioni –
Sassari, pubblica Finagliosu,
racconti e ricordi dell'infanzia, e nel 2004, dà
alle stampe L'arcobaleno in giardino, sua
prima raccolta di poesie.
Nel 2007, con lo stesso editore,
pubblica Nel silenzio dei rumori, poesia,
piccola prosa e favole dedicate ai bambini.
Nel gennaio 2011 viene pubblicato il suo più recente impegno poetico,
nella silloge Le nuvole non hanno
lacrime, edito da Edizioni Il Foglio, di Piombino.
Ha collaborato al quindicinale di
politica e cultura Il Sassarese diretto
da Enrico Porqueddu e alla
rivista di cultura La Frisaia, diretta da Gianni Sini
Ha partecipato a numerosi concorsi
letterari nazionali ed
internazionali di Poesia, ottenendo lusinghieri risultati.
Le sue poesie sono un compendio di
ricordi ma anche di visioni attuali, su un mondo
dove pare che l'indifferenza regni sovrana e, puntando uno
sguardo al futuro, si legge la preoccupazione per le nuove generazioni, perché
possano vivere su una Terra priva di guerre e di dolore, colma di pace e
armonia. Un affidamento totale alla Speranza, ultima dea.
Poesie e piccole prose rivelano i
battiti del cuore e dell'anima di un uomo che ama, che esalta e difende l'amore
per tutti, in particolare per i bambini di tutto il mondo, ai quali dedica
delicate e sofferte poesie.
In questa silloge emerge evidente lo
spirito del poeta, dai forti sentimenti umanitari e da un amore sviscerato per
la sua Terra, per la natura e per l'intera umanità.
Renzo Montagnoli