Vipera
Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi
di Maurizio de Giovanni
Edizioni Einaudi
Narrativa romanzo
Collana Stile Libero Big
Pagg. 312
ISBN 9788806203436
Prezzo € 18,00
Una lettura sempre assai piacevole
E con questo sono sei i romanzi che
hanno come protagonista il commissario Ricciardi, una
serie fortunata che ha dato una giusta notorietà all'autore. I motivi di questo
successo stanno tutti nei personaggi che compaiono regolarmente in ogni
episodio: il commissario Ricciardi, un uomo
affascinante e misterioso, che annida nel suo intimo un dolore profondo che lo
porta a una malinconica solitudine esistenziale; la sua tata Rosa, che lo
accudisce ed è di fatto una seconda madre, malata e
avanti con gli anni, con l'intenso desiderio di vedere accasato e finalmente
sereno quell'uomo di cui intuisce, senza saperne le ragioni, l'intima
sofferenza; la dirimpettaia Enrica, perdutamente innamorata dal bel
commissario, che la ama senza riuscire a dimostrarglielo; il brigadiere Maione, l'aiutante fidato, uomo aitante, pratico e dal
cuore d'oro, che trova la sua pace fra le braccia della moglie Lucia e i
figlioletti che animano la sua dimora; il dottor Modo, medico legale, nonché
medico dell'ospedale, in cui cura con dedizione e generosità gli ammalati, notoriamente
antifascista e un po' anarchico; la cantante d'opera Livia, bellissima donna,
in vista nell'alta società romana, corteggiata da tanti uomini, ma che ha occhi
per uno solo, per lui, per Ricciardi; il travestito Bambinella, confidente di Maione, di cui è innamorato e non contraccambiato; il
vicequestore Garzo, carrierista, individuo viscido, l'unico elemento negativo
dei protagonisti fissi.
Se non bastasse già la notevole empatia
che si instaura fra il lettore e questi personaggi,
c'è l'ambientazione di rara efficacia, con una città, Napoli, in cui tanti
vivono e lottano per sopravvivere, e infine non bisogna dimenticare
l'atmosfera: siamo nella seconda metà del ventennio e si respira un'aria greve,
un nauseante lezzo di marciume di un regime che ha iniziato la china
discendente e che per proprio per questo compie ogni nefandezza, usando sempre
più il bastone per prolungare la sua agonia.
E la trama gialla? Sempre presente, è
pur tuttavia relegata allo sfondo del palcoscenico in cui si muovono i
personaggi che prima ho elencato. Non manca la tensione, ma non è questa lo
scopo di ogni romanzo, è come se de Giovanni ricorresse agli omicidi e alla
ricerca dei colpevoli solo per narrarci delle sue creature, delle loro
giornate, delle loro illusioni, delle loro delusioni.
E così è anche per Vipera, dove l'omicidio
nella sua alcova di Maria Rosaria Cennamo, detta
Vipera, la più bella prostituta non solo del bordello Paradiso, ma di tutta
Napoli, e le conseguenti indagini sono un pretesto per mostrarci l'evoluzione
dei rapporti fra Ricciardi ed Enrica, per aggiornarci
su Maione e famiglia, per far rinascere, nonostante un
rifiuto scostante, la passione di Livia per il commissario. A ciò si aggiunge,
e questo è stato un colpo di genio, la disavventura del dottor Modo che, a
forza di manifestarsi antifascista, finisce con l'entrare nel mirino della
polizia segreta di regime. Ma non voglio dire altro,
per non scoprire la trama e in questa sede mi preme solo rilevare come più
passa il tempo, dopo ben sei romanzi la gradevolezza della lettura rimanga
inalterata. Almeno nel mio caso mi sono interessato soprattutto all''evolversi
delle vicende dei protagonisti, relegando la ricerca del colpevole a un
accessorio, che è ben costruito, ma è pur sempre non determinante
nel giudizio. Maurizio de Giovanni sa bene interpretare le miserie umane, non
si erge a giudice, ma ha un dono non comune: la pietà, pietà per le vittime e
per i colpevoli, pietà per una città e la sua gente che vivono
alla giornata, pietà per chi non la chiede, ma con il suo comportamento se la
merita, pietà per chi ama senza essere riamato.
Vipera è un romanzo che merita indubbiamente
di essere letto, uno di quei libri da tenere sul comodino accanto al letto o
fra le mani mentre si prende il sole in spiaggia, un compagno fedele con cui
trascorrere ore di intenso meritato piacere.
Maurizio de Giovanni nasce nel 1958 a Napoli, dove vive e
lavora. Nel 2005 vince un concorso per giallisti esordienti con un racconto
incentrato sulla figura del commissario Ricciardi,
attivo nella Napoli degli anni Trenta. Il personaggio gli ispira un ciclo di
romanzi, pubblicati da Einaudi Stile Libero, che comprende Il senso del
dolore, La condanna del sangue, Il posto di ognuno, Il giorno dei morti, Per
mano mia e Vipera(Premio Selezione
Bancarella 2013). Nel 2012 esce per Mondadori Il metodo del Coccodrillo
(Premio Scerbanenco), dove fa la sua comparsa l'ispettore Lojacono, ora
fra i protagonisti della serie dei Bastardi di Pizzofalcone,
ambientata nella Napoli contemporanea. Tutti i suoi libri sono tradotti o in
corso di traduzione in Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Russia,
Danimarca e Stati Uniti. De Giovanni è anche autore di racconti a tema
calcistico sulla squadra della sua città, della quale è visceralmente tifoso, e
di opere teatrali.
Renzo Montagnoli