La marina
del mio passato
di Alejandro Torreguitart Ruiz
NonSoloParole.com Edizioni
Narrativa racconto lungo
Pagg. 53
ISBN: 88-88850-14-7
Prezzo: € 6,00
Il racconto presenta due aspetti, opposti, ma inscindibili: la riaffermazione del diritto di
essere se stessi in quanto individui dotati di propria autonomia intellettiva e
quindi di personalità, e la grigia oppressione di un regime, del tutto avulso
dalla realtà che ogni giorno vivono gli
esseri umani che ne sono assoggettati.
Il protagonista, un vecchio
pescatore, solo, che vive in una palafitta della Marina, non crede a nulla, non
ha mai creduto, non è religioso e anche quando ha combattuto nella Sierra con i
castristi contro Batista lo ha fatto per necessità. Tuttavia, là, fra tante
battaglie e pericoli, la figura del suo capo, dell'esempio che ogni giorno
portava ai suoi sottoposti, ha rappresentato un faro, una guida su cui contare
e di cui avere fiducia.
Ancora una volta è quindi l'uomo che
emerge prepotente sulla spersonalizzazione del regime politico, tanto più vero
ove si consideri che per il resto della sua vita il pescatore ha creduto in una
sola persona: sua moglie.
Parallelamente alle acute
osservazioni sul dualismo fra individuo e regime, il ricordo di quest'uomo, che
non si aspetta più nulla dalla vita, va alla consorte, che tanto ha amato e che
per un male incurabile lo ha lasciato.
In verità ci sarebbero le figlie, ma
una si è sposata con un italiano e vive nel nostro paese, e dell'
altra, rimasta a Cuba, si è persa la traccia. Non è che il nostro
protagonista non ami chi gli rimane della famiglia, ma questi rappresentano
un'entità autonoma, elementi di un futuro di cui non potrà mai essere partecipe,
perché lui non crede più a nulla.
Così trascorre il tempo fra la pesca,
che gli consente di raggiungere il minimo di sussistenza, vendendo le aragoste
ai ricchi turisti stranieri, con il pericolo di essere scoperto, in quanto il
pescato per legge è di proprietà dello stato, e il riposo seduto sulla veranda,
con davanti agli occhi l'oceano, uno schermo immenso sul quale si proiettano
tutti i ricordi di una vita, magari grazie anche ai suggerimenti del suo
vicino, vecchio come lui e pure solo, ma per libera scelta.
Entrambi sono senza speranze, perché
per loro non c'è futuro ed è solo la memoria del passato che li tiene in vita,
ma in una sorta di desolata rassegnazione, con la certezza che il domani non
sarà diverso dall'oggi.
Le pagine di questo racconto sono
tutte belle, ma le ultime sono addirittura sublimi, a tal punto da generare
un'autentica intensa commozione.
La figura dell'anziano pescatore e il
suo rapporto con l'oceano può indurre a qualche accostamento con “Il vecchio e
il mare” di Hemingway, ma assicuro che si tratta di
un'opera ben diversa, più malinconica e, in alcuni elementi, forse migliore
(in particolare per quanto concerne la descrizione del paesaggio e
dell'ambiente, realizzata con poche appropriate parole e perciò mai greve, pur
in presenza di un sottofondo emozionale lasciato abilmente trasparire solo
quando strettamente necessario).
Ruiz è un
giovane scrittore, ma di indubbio talento, che nell'isola in cui vive, e che
ama, ben difficilmente potrà emergere. In questo senso è doveroso un
ringraziamento a Gordiano Lupi, che lo ha tradotto e lo ha fatto conoscere nel
nostro paese.
L'autore
Alejandro Torreguitart Ruiz (L'Avana, 1979) scrive poesie e racconti per la
rivista El Barrio,
è poeta repentista e cantautore. Suona in un gruppo
rock chiamato Esperanza. Ha esordito in Italia con il romanzo breve Machi di carta - confessioni di un omosessuale (Stampa Alternativa,
2003) che ha avuto un buon successo di critica e di pubblico. A gennaio 2004
ha pubblicato il romanzo breve La
Marina del mio passato (Edizioni Nonsoloparole -
Napoli) e a maggio 2005 il romanzo di ampio respiro Vita da jinetera (Il Foglio - Piombino)
sul mondo della prostituzione. Sono in attesa di
pubblicazione: Bozzetti avaneri, una raccolta di racconti che non sono
racconti opzionata da Caminito Edizioni di Firenze e La casa di Isa, storia di vita
quotidiana nella Cuba del periodo speciale tra jineterismo
e arte di arrangiarsi. Alcuni suoi racconti di impronta
politico-esistenziale sono stati pubblicati da quotidiani e riviste. Tra
questi: Il Tirreno, Il Messaggero, La Comune, Container, Progetto Babele, Il Filo, L'Ostile,
Happy Boys. Gordiano Lupi è il traduttore e il
titolare per lo sfruttamento dei diritti sulle sue opere in Italia e per
l'Europa.