Ivanhoe
di
Walter Scott
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Narrativa
romanzo
Collana
Nuovi oscar classici
Pagg.
608
ISBN 9788804617211
Prezzo € 10,00
Di dame e cavalieri
Confesso che ho letto questo romanzo quando
ero ancora un ragazzo e allora
l'ambientazione e la vicenda mi appassionarono. In fondo, a quell'età, una
prosa avventurosa con gli eroi a cui è riservato un lieto fine fanno sempre
colpo. Ma riletto successivamente, da adulto smaliziato, ho potuto constatare
che il fascino dell'opera era rimasto inalterato, riuscendo inoltre a cogliere
aspetti che prima mi erano sfuggiti. Fra questi lo stile, per nulla barocco,
anche se antiquato, capace di conferire un alone di magia all'intero romanzo,
la cui trama già di per sé è assai interessante e inserita in un preciso
contesto storico (XII secolo), all'epoca della reggenza di Giovanni Senza
Terra e delle lotte per il predominio
sull'Inghilterra di Sassoni e Normanni.
È un periodo travagliato, fra chi sogna il ritorno dalle crociate del
legittimo re Riccardo Cuor di Leone e chi invece sostiene il reggente
usurpatore. Come in una serie di pale d'altare, si viene così a delineare un
polittico in cui emerge poco a poco la figura di Wilfred
di Ivanhoe, cavaliere audace, coraggioso, ma nobile d'animo e capace di
infondere fiducia al popolo.
Fra tornei e colpi di scena, con la presenza
anche intermezzi amorosi fra il protagonista e la bellissima Lady Rowena, il romanzo ha il pregio di delineare con sobrietà,
ma anche con precisione, un'epoca determinante per il futuro dell'Inghilterra,
donde anche un valore patriottico dell'opera, un altro degli elementi che
contribuirono al suo straordinario successo.
Peraltro, se consideriamo certi fantasy, pur
di pregio, come Il Signore degli anelli di
Tolkien, Ivanhoe si presenta come un libro realistico, pur considerando
che molti personaggi sono di pura invenzione, ma risultano inseriti così
efficacemente nella vicenda da farli apparire, se non veri, almeno probabili,
così da delineare un grandioso romanzo storico, che mantiene inalterato, dopo
quasi due secoli, il suo straordinario fascino. Da rilevare, inoltre, che la
vicenda ben si presta a un adattamento cinematografico, tanto che sono stati
prodotti alcuni film, di cui il più celebre resta quello del 1952, diretto da
Richard Torpe e interpretato da Robert Taylor, Joan Fontaine ed Elizabeth Taylor.
Mi preme inoltre evidenziare che fra i
personaggi figura Robin Hood, il mitico tiratore d'arco, in realtà esistito, ma
sulle cui gesta è stata costruita una vera e propria leggenda, con la
caratteristica dell'uomo che ruba ai ricchi per donare ai poveri, e perciò
idolatrato dal popolo.
Com'é possibile rilevare ci sono tanti e tali
protagonisti, in pare inventati, in parte veri, in grado di soddisfare le
aspettative del lettore anche più esigente; identificato erroneamente come
letteratura per ragazzi, in realtà Ivanhoe è destinato a un pubblico
ancora più vasto, perché in fin dei conti le passioni e i sentimenti che vi
figurano sono propri di ogni uomo, qualsiasi sia l'epoca in cui vive, e non a
caso l'opera può essere definita un grande classico.
L'unico limite, se può essere definito tale,
è dato dallo stile, inevitabilmente desueto, ma del resto sarebbe impossibile
pretendere che un romanzo scritto nel 1820 usasse il linguaggio attuale;
personalmente trovo che è un pregio, con quel suo sapore di old england, che non pochi finiranno con
l'apprezzare.
Quindi, il mio consiglio è di leggere Ivanhoe,
per immergersi in atmosfere così lontane da noi, ma sempre affascinanti.
Walter Scott (Edimburgo, 15 agosto 1771 – Abbotsford House, 21 settembre 1832) è stato porta e
narratore. Ha scritto, fra l'altro, La
donna del lago (1810), L'antiquario (1816), Rob Roy
(1818), Ivanhoe (1820).
Renzo Montagnoli