Ventimila leghe sotto i mari
di Jules Verne
Introduzione di Fabio Giovannini
Newton Compton Editori
www.newtoncompton.com
Narrativa romanzo
Collana Grandi tascabili economici
Pagg. 352
ISBN 978-88-541-2510-0
Prezzo € 6,00
Il misterioso capitano Nemo
Nelle mie rilettura di romanzi che mi avevano
appassionato da ragazzo non poteva mancare Ventimila leghe sotto i mari, una
delle opere più riuscite di Jules Verne, scrittore francese piuttosto fecondo.
Dico subito che il mio giudizio è rimasto
inalterato: è un gran libro.
Se molti anni fa non mi ero posto il problema
di ricercare i motivi per cui mi era piaciuto tanto, ora invece ho sentito la
necessità di comprendere il perché di tanta soddisfazione.
La vicenda inizia nel 1866, allorché un
mostro imprecisato affonda o fa scomparire navi, ingenerando un vero e proprio
terrore fra i marinai. Si organizza così una spedizione per cercare di far luce
sul mistero, ma anche la nave incaricata allo scopo, del cui equipaggio fanno
parte il professor Pierre Aronnax e il suo servo
Consiglio, finirà per soccombere. Pur tuttavia i marinai e i passeggeri non
diventeranno dei naufraghi, ma verranno ospitati a bordo del mostro, che si
rivela essere un sottomarino, il cui capitano si chiama Nemo.
Lì avranno modo di scoprire le straordinarie bellezze dei mari, nelle loro
profondità, un mondo vietato a tutti gli altri, fatta eccezione per il
comandante del Nautilus (questo è il nome della
nave), che ha eletto a sua dimora l'oceano.
Non vado oltre, al fine di non togliere il
piacere a chi volesse leggerlo per la prima volta.
E' evidente che la trama, per quanto
fantasiosa - ma anche legata a una tecnologia che allora era agli albori (i
primi episodi di guerra sottomarina, condotta con rudimentali battelli mossi a
forza di braccia, si ebbero nel corso della Guerra di Secessione americana) - è
tale da avvincere il lettore dalla prima all'ultima pagina.
Il romanzo, tuttavia, oltre che a stupire per
una fantasia profusa a piene mani, presenta altri elementi di interesse. In
particolare il comandante, il capitano Nemo, è un
genio, ma anche un essere misterioso. Costui è un personaggio ombroso, spesso
chiuso in se stesso, un essere in cui generosità e odio si accompagnano in
egual misura. Se da un lato si presenta assetato di conoscenza, dall'altro è
animato da un livore profondo che lo spinge a cercare una vendetta per un torto
subito dagli inglesi che gli hanno tolto tutto, la patria, l'amore e i figli.
E' insofferente alle regole scritte di un mondo di cui ritiene di non far più
parte, perché ora la sua patria sono i mari, in cui correre libero. A voler ben
guardare il profilo del capitano Neno ricorda un po'
quello classico dell'anarchico e probabilmente anarchico lo è, considerato che
non si ritiene più parte di un genere umano asservito ai potenti, ma per
rimanere tale ora è lui che deve dimostrare di essere altrettanto potente, anzi
addirittura di più.
Il romanzo ha un suo ritmo, una sua tensione
costante, grazie allo stile dell'autore, sempre agile, anche se talvolta un po'
appesantito dalle descrizioni naturalistiche. L'ambientazione é da plauso, così
come i dialoghi, mai grevi, snelli, e altrettanto riuscita è l'atmosfera,
opprimente, grigia, tesa come un elastico tirato al massimo.
Non è che gli altri personaggi siano solo
abbozzati, perché anzi son ben delineati, ma lui, il capitano Nemo, con la sua contrastante personalità occupa di fatto
la scena e la sua presenza aleggia anche quando non sembra presente.
L'abilità di Verne appare quasi incredibile,
tanto più che si parla di un autore del XIX secolo, un'epoca in cui di romanzi
strutturati in modo completo e armonico non ce ne sono stati molti.
E così, rapiti dalla lettura, si arriva
all'ultima pagina senza accorgersi del trascorrere del tempo, appagati, ma
anche desiderosi di un seguito, che ci sarà con L'isola misteriosa, un
altro bel romanzo, ma non riuscito così bene come questo, che consiglio
vivamente.
Jules Verne nacque a Nantes nel 1828. Nel 1848 si
trasferì a Parigi attratto dalla intensa vita culturale della capitale, ma
per ottenere il consenso del padre dovette continuare gli studi giuridici. Dal
1862, grazie al successo del primo libro, Cinque
settimane in pallone (cui
seguìParigi nel XX secolo,
pubblicato solo nel 1994), poté dedicarsi completamente alle sue due
grandi passioni: scrivere e navigare. Dopo la pubblicazione di circa 60
opere e innumerevoli viaggi, Verne - ricchissimo e osannato ma sempre discreto
e schivo - si ritirò ad Amiens in seguito a un misterioso attentato in cui
era rimasto ferito. Morì nel 1905. La Newton Compton ha pubblicato Ventimila leghe sotto i mari, Il giro del mondo in 80 giorni, Viaggio
al centro della Terra e il volume unico I
grandi romanzi.
Renzo
Montagnoli