Solo
brevi domande esiliate
di Griselda Doka
Prefazione di Pierino Gallo
Postfazione di Angela Caccia
testo albanese a fronte
Fara Editore
www.faraeditore.it
Poesia
Collana
Il filo dei versi
Pagg.
96
ISBN 978 97441 69 4
Prezzo € 9,00
Poesia
d'oltremare
L'Albania
è certamente un piccolo stato, sia come superficie che come popolazione
(rispettivamente circa 29.000 Kmq. e 2.900.000 abitanti ); eppure questa terra
a noi vicina, che si potrebbe definire al di là del mare, certamente non
sviluppata economicamente come noi, è una fucina culturale, come testimoniato
dai non pochi narratori le cui opere sono pubblicate anche nel nostro paese.
Non mancano i poeti e Griselda Doka è una di questi, con due sillogi già pubblicate: Soglie,
per i tipi di Aletti, e appunto Solo brevi domande esiliate, edita
da Fara di Rimini, che è un punto di
riferimento per gli autori di poesia.
Nello
scorrere i versi delle liriche che compongono questa raccolta ho avvertito,
chiara, l'emozione di riproporre il proprio passato, quello vissuto in una
terra dissimile della nostra, per quanto così vicina, separata come è da un
braccio di mare. C'è una vena di nostalgia del tutto naturale in un immigrato, benchè il trascorso risenta di una vita influenzata
dalla dittatura di quello che era un regime comunista, una sorta di avamposto
dell'ortodossia sovietica nell'Adriatico, ma non proteso a occidente, bensì
rinchiuso su se stesso. L'albanese è un popolo anche in passato segregato nei
suoi ristretti confini, ma sempre fiero della sua identità, soggetto spesso ad
altri, ma corposamente ostile a omologarsi a civiltà diverse, insomma un mondo
a sé stante che rivive in questi versi, che aprono squarci su realtà che ci
sembrano così lontane pur essendo così vicine. C'è forza, c'è fierezza, c'è la
certezza che indipendentemente da quel che sarà la storia gli schipetari sempre esisteranno. Non sono mai stato in
Albania, conosco alcuni immigrati, ma credo che questa silloge, pur nell'
individualità dell'autore, possa aiutare non poco a conoscere questa gente, che
per un breve periodo fu unita al regno d'Italia, dopo essere stato più a lungo
territorio d'influenza del nostro paese. Certo si nota che in questo processo
di comunicazione a volte la prolissità non manca, come pure lo stile avrebbe
necessità di essere affinato, anche se è giusto tener conto dell'età
dell'autrice che giustifica una certa acerbità letteraria. Tuttavia, i
sentimenti, le emozioni che risaltano nei versi testimoniano una volta di più
la grande capacità della poesia, che è anche quella di avvicinare mondi
diversi, con lingue differenti, sì da giungere a un unico linguaggio, che non
ha bisogno di interpretazione: quello del cuore. E questo, credetemi
non è certo poco, in un'epoca in cui spesso si assiste invece a un frequente
arzigogolare che tende il lettore ad allontanarsi, anziché ad avvicinarsi alla
poesia.
Da
leggere, ovviamente.
Griselda Doka è nata a Tërpan, Berat (Albania).
È attualmente dottoranda in Studi letterari, linguistici, filologici e traduttologici presso l'Università degli
Studi della Calabria. I suoi interessi scientifi ci
si basano principalmente sulla lingua e la letteratura albanese, sulle
scienze traduttologiche e sulla letteratura
della migrazione, con un focus particolare sugli autori di origine albanese. Ha
ideato e portato avanti il Concorso Internazionale di Poesia della Migrazione
“Attraverso l'Italia”. La sua prima silloge Soglie è
stata pubblicata di recente da Aletti Editore.
Renzo
Montagnoli