Ammazzate
quel fascista!
Vita
intrepida di Ettore Muti
di
Arrigo Petacco
Arnoldo
Mondadori Editore SpA
Storia
biografia
Pagg.
214
ISBN
9788804523833
Prezzo
Euro 10,00
Tanti
muscoli e poco cervello
Se
ci fu un uomo che incarnò la figura del perfetto fascista fu
proprio Ettore Muti. Bello, aitante, audace, sempre pronto a gettarsi
nella mischia, amante della velocità e delle belle donne, mai
domo e anzi sempre determinato questo ravennate, nato il 22 maggio
1902 e morto il 24 agosto 1943, era ancora un ragazzo quando cercò
di arruolarsi per partecipare alla Grande Guerra. Scoperto, fu
rimandato a casa, ma esperì un ulteriore tentativo e questa
volta gli andò bene, tanto che prese parte al conflitto nei
reparti degli Arditi, meritando encomi e medaglie. Partecipò
poi all’impresa fiumana, conclusasi infelicemente, e fu uno dei
primi ad aderire al partito fascista, dandosi non poco da fare nelle
lotte contro i “rossi”. Da perfetto fascista, difettava
un po’ di materia grigia, ma ciò non gli impedì
di fare una rapida carriera nel partito, nonostante l’attentato
del 13 settembre 1927 in cui rimase gravemente ferito, una vicenda
oscura e mai completamente chiarita, in cui tuttavia pare assodato
che il mandante del sicario fosse da cercare fra i suoi camerati del
ravennate.
Partecipò
gloriosamente in qualità di aviatore alla guerra d’Etiopia
e a quella di Spagna, dopo di che, grazie all’appoggio
dell’amico Galeazzo Ciano, venne nominato da Mussolini
segretario del partito in sostituzione dell’inviso Achille
Starace. Benchè poco disponibile al ruolo amministrativo, si
diede da fare non poco per svecchiare il partito dagli imbolsiti
gerarchi, epurando anche i numerosi funzionari corrotti. Era onesto
e, giustamente, non poteva sopportare i disonesti. L’incarico
però gli andava stretto e chiese allora di partecipare, sempre
come aviatore, alla seconda guerra mondiale; accontentato, anche qui
diede prova del suo grande valore, almeno fino a quando, per problemi
di vista, fu costretto a non alzarsi più in volo. Nel
frattempo era stato sostituito alla segreteria del partito e aveva
ricevuto il modesto incarico di membro del Servizio informazioni
dell’aeronautica. Era poco intelligente, ma ciò non gli
impedì di accorgersi che a quella guerra partecipavamo del
tutto impreparati e che Mussolini aveva tradito da tempo l’originario
ideale, tanto che con i congiurati del 25 luglio 1943 si era
dichiarato disposto di far fuori il duce e sicuramente alla famosa
seduta del Gran Consiglio avrebbe votato l’ordine del giorno
Grandi se fosse arrivato in tempo. Dopo l’arresto di Mussolini,
si ritirò in una villetta a Fregene in riva al mare e nei
pressi della stessa, nella pineta, fu assassinato il 24 agosto 1943
in circostanze oscure, tipiche del delitto di stato, su cui non si
volle mai far luce anche a guerra finita. Le ipotesi al riguardo sono
diverse e vengono ben esplicitate nel libro di Petacco, ma ognuna è
plausibile, senza che tuttavia possa essere suffragata da prove
concrete.
La
vita di Muti fu spezzata da un proiettile nella nuca, una vita
condotta sempre con sprezzo del pericolo; era un uomo stimato perfino
dagli antifascisti, ma sovente odiato da alcuni dei suoi stessi
camerati, insomma un personaggio ampiamente meritevole della
biografia stilata con la consueta equidistanza e serietà da
Arrigo Petacco.
Da
leggere, quindi.
Arrigo
Petacco è
nato a Castelnuovo Magra (La Spezia) e vive a Portovenere.
Giornalista, inviato speciale, è stato direttore della
«Nazione» e di «Storia illustrata », ha
sceneggiato film e realizzato programmi televisivi di successo. Nei
suoi libri affronta i grandi misteri della storia, ribaltando spesso
verità giudicate incontestabili. Fra gli altri ricordiamo,
pubblicati da Mondadori:Dear
Benito, caro Winston, I ragazzi del '44, La regina del Sud, Il
Prefetto di ferro, La principessa del Nord, La Signora della Vandea,
La nostra guerra. 1940-1945, Il comunista in camicia nera, L'archivio
segreto di Mussolini, Regina. La vita e i segreti di Maria José,
Il Superfascista, L'armata scomparsa, L'esodo, L'anarchico che venne
dall'America, L'amante dell'imperatore, Joe Petrosino, L'armata nel
deserto, Ammazzate quel fascista!, Il Cristo dell'Amiata, Faccetta
nera, L'uomo della Provvidenza, La Croce e la Mezzaluna, ¡Viva
la muerte!, L'ultima crociata, La strana guerra, Il Regno del Nord, O
Roma o morte, Quelli che dissero no, Eva e Claretta, A Mosca, solo
andata, Nazisti
in fuga, La
storia ci ha mentito e Ho
sparato a Garibaldi.
Renzo
Montagnoli
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