La
linea d’ombra
di
Joseph Conrad
Introduzione
di Cesare Pavese
Traduzione
di Flavia Marenco
Edizioni
Einaudi
Narrativa
Pagg.
XII – 130
ISBN
9788806226992
Prezzo
Euro 9,00
Istruzioni
per la vita
Accade,
talvolta, che nel leggere le presentazioni o le recensioni di alcuni
libri si dica espressamente che si tratta di un romanzo di
formazione. Ecco, se si vuol comprendere cosa intenda con questa
dizione mi pare opportuno che si provveda alla lettura di La linea
d’ombra, un capolavoro e un classico della letteratura
mondiale. L’opera venne pubblicata da Conrad nel 1917, un anno
che si rivelò uno dei più sanguinosi fra quelli della
prima guerra mondiale ed è risaputo che il romanzo, breve,
venne dedicato al figlio ferito sul fronte occidentale; più
che una dedica, è però da considerarsi un compendio di
istruzioni per la vita. Infatti, la linea d’ombra, da cui il
titolo, è quel confine indefinibile che segna il momento del
passaggio dalla spensierata giovinezza alla concreta maturità,
dal desiderio che il domani sia oggi al sogno che il tempo invece
possa rallentare; in ogni uomo c’è un periodo di gaia
spensieratezza e un altro in cui si comprende di essere diventati
indipendenti e responsabili. Non c’è dubbio che La
linea d’ombra racconti di un’esperienza dell’autore,
una sorta di confessione che, partecipandola ad altri, gli fornisce
la conferma del vissuto. La vicenda del secondo ufficiale che sbarca
per tornarsene a casa e poi si ritrova comandante di una nave che non
naviga certo in acque tranquille, fra bonacce, tempeste della natura
e dell’equipaggio, è un po’ la metafora
dell’uragano che si scatena nell’intimo quando da giovani
si diventa adulti, quando si abbandona il beato stato d’incoscienza
per confrontarsi con gli altri e anche con se stessi con i mille
problemi della vita. Proprio per comprendere pienamente quel senso di
inadeguatezza che ci coglie nel passaggio dalla gioventù alla
maturità è uno di quei romanzi che possono essere
letti, e ben capiti, solo da un adulto, che avrà fra l’altro
il piacere di verificare come anche lui ha navigato in acque infide,
fra bonacce e tempeste, fra uomini disperati e trasognati, per poter
prendere infine coscienza di se stesso; e così, essere
riusciti ad avere la consapevolezza dei propri difetti e dei propri
pregi permette di lasciare alle spalle un periodo di gioiosa
incoscienza di cui non resterà che un ricordo e a cui più
avanti negli anni si guarderà con malinconica nostalgia.
Mi
pare superfluo aggiungere che la lettura è da me più
che raccomandata.
Nato
in Ucraina, ma rimasto ben presto orfano di entrambi i
genitori, Joseph
Conrad (Berdicev,
Podolia, 1857- Bishopsbourne, Kent, 1924) fu affidato alla tutela di
uno zio e, appena diciassettenne, partí per Marsiglia spinto
da un'irresistibile vocazione per la navigazione. Per vent'anni
viaggiò in quasi tutti i mari. L'attenzione suscitata dal suo
primo romanzo lo indusse a lasciare la Marina e a stabilirsi in
Inghilterra (aveva ottenuto nel frattempo la cittadinanza inglese)
per dedicarsi all'attività letteraria. Della sua opera,
Einaudi ha pubblicato: Heart
of Darkness. Cuore di tenebra(«ET
Classici»); The
Shadow-Line. La Linea d'ombra (serie
bilingue);Vittoria; Typhoon.
Typhon. Tifone (serie
trilingue ed «Einaudi Tascabili»). Racconti
di mare e di costa, La
freccia d'oro, Vittoria.
Un racconto delle isole e Fra
terra e mare.
Renzo
Montagnoli
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