La
cappella di famiglia
e
altre storie di Vigata
di
Andrea Camilleri
Sellerio
editore Palermo
www.sellerio.it
Narrativa
Pagg.
336
ISBN
9788838935664
Prezzo
Euro 14,00
Si
sorride e, anche, si ride
Vien
da dire che Vigata non ci sarebbe se non ci fosse Camilleri e infatti
questa località siciliana è frutto di esclusiva
fantasia, per quanto lo stesso narratore abbia voluto identificarla
con Porto Empedocle. Certo, l’escamotage così
architettato è stato un artificio che gli ha consentito di
tessere una fitta trama di vicende, tutte di fantasia, partendo da un
modesto, ma concreto piano di verità. A parte gli episodi del
commissario Montalbano che si svolgono appunto a Vigata, è
tutto un fiorire di racconti lì domiciliati. Al riguardo, mi
viene in mente Gran Circo Taddei e altre storie di Vigata, ma
anche Il birraio di Preston che è a mio avviso un
autentico e irripetibile capolavoro. Ora, la creatività, ma
anche la verve comica di Camilleri possono – e lo fanno –
stupire per la genialità di alcune trovate, per una serie
cospicua di trame mai uguali.
Anche
in questi otto racconti ci si lascia volentieri trascinare in una
Sicilia sì immaginata, ma che compendia perfettamente tutte le
caratteristiche di una qualsiasi realtà abitativa dell’isola.
Le avventure possono essere le più disparate e per divertire e
interessare non devono essere necessariamente boccacesche, ma devono
presentare un paradosso, un qualcosa spinto al limite in base al
quale qualsiasi fatto di normale amministrazione deve diventare un
evento unico e addirittura irripetibile. E’ questo il caso di
Il morto viaggiatore, con un cadavere che non riesce a trovare
pace, sbattuto di qua e di là e “ più vivo da
morto che da vivo”. Ma anche Il palato assoluto pare
l’esaltazione di ciò che non può essere, cioè
la totale genuinità del cibo. Il racconto che però ha
una valenza più generale, impietoso con un popolo che da
sempre vive di piccole astuzie e soprattutto di sogni è L’oro
a Vigata, un classico per certi aspetti di un modo di mettere in
evidenza le nostre miserie, qui rese ancora più stridenti
dall’epoca fascista. Come dicevo, sono otto racconti, qualcuno
migliore degli altri, in cui a volte si sorride e altre, più
raramente, in cui si ride, una risata amara , come quella che
accompagna Lo stivale di Garibaldi, con il quale si comprende
come la distanza dallo stato sia stata una costante dalla spedizione
dei mille in poi. Lì infatti troviamo una
serie
di incomprensioni, da parte di chi non vuole comprendere, che
condanna la Sicilia a un isolamento senza appello e la protervia del
potere centrale, rappresentata da un ottuso prefetto, non può
che far sembrare simpatici quei carcerati che hanno deciso di
prendere la via della libertà.
Insomma,
si legge con piacere e, anche se non ci troviamo di fronte a un
capolavoro, non possiamo che constatare l’apprezzabile
svolgimento dei temi, pur confezionati in quel particolare
siculo-italiano, che non è né l’una né
l’altra lingua, ma solo il marchio di fabbrica di un
sempreverde Camilleri.
Andrea
Camilleri (Porto
Empedocle, 1925), regista di teatro, televisione, radio e
sceneggiatore. Ha insegnato regia presso l’Accademia Nazionale
d’Arte Drammatica. Ha pubblicato numerosi saggi sullo
spettacolo e il volume, I
teatri stabili in Italia (1898-1918). Il
suo primo romanzo, Il
corso delle cose,
del 1978, è stato trasmesso in tre puntate dalla TV col
titolo La
mano sugli occhi.
Con questa casa editrice ha pubblicato: La
strage dimenticata (1984), La
stagione della caccia (1992), La
bolla di componenda (1993), Il
birraio di Preston (1995), Un
filo di fumo (1997), Il
gioco della mosca (1997), La
concessione del telefono (1998), Il
corso delle cose (1998), Il
re di Girgenti (2001), La
presa di Macallè (2003), Privo
di titolo (2005), Le
pecore e il pastore (2007), Maruzza
Musumeci (2007), Il
casellante (2008), Il
sonaglio (2009), La
rizzagliata (2009), Il
nipote del Negus (2010,
anche in versione audiolibro), Gran
Circo Taddei e altre storie di Vigàta (2011), La
setta degli angeli (2011), La
Regina di Pomerania e altre storie di Vigàta (2012), La
rivoluzione della luna (2013), La
banda Sacco (2013), Inseguendo
un'ombra (2014), Il
quadro delle meraviglie. Scritti per teatro, radio, musica,
cinema (2015), Le
vichinghe volanti e altre storie d'amore a Vigàta (2015), La
cappella di famiglia e altre storie di Vigàta (2016), La
mossa del cavallo (2017);
e inoltre i romanzi con protagonista il commissario Salvo
Montalbano: La
forma dell'acqua (1994), Il
cane di terracotta (1996), Il
ladro di merendine (1996), La
voce del violino (1997), La
gita a Tindari (2000), L'odore
della notte (2001), Il
giro di boa (2003), La
pazienza del ragno (2004), La
luna di carta (2005), La
vampa d'agosto (2006), Le
ali della sfinge (2006), La
pista di sabbia (2007), Il
campo del vasaio (2008), L'età
del dubbio (2008), La
danza del gabbiano (2009), La
caccia al tesoro (2010), Il
sorriso di Angelica (2010), Il
gioco degli specchi (2011), Una
lama di luce (2012), Una
voce di notte (2012), Un
covo di vipere (2013), La
piramide di fango (2014), Morte
in mare aperto e altre indagini del giovane Montalbano (2014), La
giostra degli scambi (2015), L'altro
capo del filo (2016).
Premio
Campiello 2011 alla Carriera, Premio Chandler 2011 alla
Carriera, Premio Fregene Letteratura - Opera Complessiva 2013,
Premio Pepe Carvalho 2014, Premio Gogol’ 2015.
Renzo
Montagnoli
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