I
complici
di
Georges Simenon
Traduzione
di Laura Fausin Guarino
Edizioni
Adelphi
www.adelphi.it
Narrativa
Collana
Biblioteca Adelphi
Pagg.
158
ISBN
9788845926815
Prezzo
Euro 17,00
L’unica
via di fuga
Due
amanti in auto, intenti a un gioco erotico (mentre lui con la
sinistra tiene il volante, la destra è serrata fra le cosce di
lei), il suono disperato di un clacson, l’auto che procede
incontrollata e che solo in extremis il conducente riesce a
raddrizzare, un autobus che la sfiora e va a finire contro un muro,
prendendo fuoco. Quarantasei saranno i morti, quasi tutti bambini al
ritorno da una colonia; l’uomo e la donna, un po’ per la
frenesia del gioco erotico, un po’ per paura non si fermano a
prestare soccorso, né chiedono aiuto, ma si preoccupano solo
di eclissarsi.
Da
quel momento, e solo per l’uomo (si tratta di Joseph Lambert,
titolare, con il fratello, di una nota ditta di costruzioni edili),
comincia un periodo in cui cerca di sviare ogni sospetto,
comportandosi come sempre, ma c’è qualche cosa che
finisce con il gravare come un macigno, e cioè il rimorso, che
rode lentamente e senza rimedi, e con il rimorso la coscienza di
essere colpevole, e da questo ad avere la sensazione di essere
braccato il passo è breve, mentre cresce la paura di essere
scoperto, una paura che diventerà terrore non appena cadrà
quell’atmosfera di complicità, non solo sessuale, con
l’amante Edmonde. I due, per quanto in apparenza diversi, si
assomigliano non poco, con lei, di cui ignoriamo sentimenti e modi di
pensare, enigmatica come una sfinge, ma altamente appassionata in un
rapporto erotico quasi bestiale; lui è un tipico
rappresentante di quella borghesia tanto detestata da Simenon, un
uomo che conduce una vita piatta e noiosa e che cela un irrefrenabile
e mai soddisfatto desiderio di libertà. Il rapporto con
Edmonde poteva lasciar presagire il raggiungimento di una libertà
senza limiti, ma nelle battute finali si scoprirà che la
donna, in fondo, è inferiore alle aspettative di Joseph e che
in effetti non è in grado di assicurare quella complicità
indispensabile per il raggiungimento del fine. Ormai braccato, con il
cerchio che si stringe intorno a lui, Lambert riuscirà
tuttavia a trovare una via di fuga, l’unica ormai possibile a
un uomo cinico che, nel fare i conti con la propria vita, non ha
trovato nulla di soddisfacente.
I
complici è un altro capolavoro di Georges Simenon.
Georges
Simenon,
nato a Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989,
ha lasciato
centonovantatre romanzi
pubblicati sotto il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e
racconti pubblicati sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature»
e memorie. Il commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi
e 28 racconti, tutti pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in
tutto il mondo, innanzitutto per le storie di Maigret, Simenon è
anche, paradossalmente, un caso di «scrittore per scrittori».
Da Henry Miller a
Jean Pauhlan,
da Faulkner a Cocteau, molti e disparati sono infatti gli
autori che hanno riconosciuto in lui un maestro. Tra questi, André
Gide: «Considero Simenon un grande romanziere, forse il più
grande e il più autentico che
la letteratura
francese abbia oggi»; Walter Benjamin: «… leggo
ogni nuovo romanzo di Simenon»; Louis-Ferdinand Céline:
«Ci sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon
dei Pitard,
per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».
Renzo
Montagnoli
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