1914
di
Luciano Canfora
Sellerio
Editore Palermo
www.sellerio.it
Saggio
storico
Pagg.
180
ISBN
9788838931758
Prezzo
Euro 12,00
I
reali motivi di una guerra
Una
guerra, soprattutto se coinvolge diverse nazioni, non scoppia mai per
caso, non viene insomma dichiarata senza che ci sia alla base una
lunga serie di eventi e di circostanze che portano alla decisione
fatale; è sempre stato così ed è accaduto anche
per la prima guerra mondiale, in cui l’attentato di Sarajevo fu
solo il pretesto per far deflagrare le tensioni accumulate nel tempo.
Luciano Canfora, che è uno storico, ma anche un filologo,
abituato cioè a una analisi attenta dei testi e delle parole,
ha scritto questo saggio che con le sue 180 pagine può
sembrare succinto per l’evento, ma che, grazie alla capacità
di sintesi dell’autore, è in grado di fornire un quadro
esauriente sui reali motivi che portarono a quel conflitto che
nessuno sembrava volere, anche se nessuno fece qualcosa per evitarlo.
L’Europa della Belle Epoque non era poi così ridente e
spensierata come ci è sempre stata descritta, ma
serpeggiavano, dopo l’ultima grande guerra del 1871, in una
rarefatta atmosfera di pace, tensioni che poi si sarebbero
manifestate, nei loro accenni, agli inizi del secolo successivo. Già
era in atto la disgregazione di un impero monolitico quale quello
austriaco e quello ottomano perdeva pezzi lungo la strada, come
avvenne poi con le guerre dei Balcani, di poco precedenti la Grande
Guerra. Già nel 1905 c’era stato lo scontro fra russi e
giapponesi, che ben evidenziò la fragilità dell’impero
zarista, e non mancarono inoltre, in Africa, scontri fra le potenze
colonialiste. Insomma, a ben guardare, quella pace, che sembrava
eterna dopo il 1871, in realtà era assai fragile e che fosse
veramente così è provato dalle concrete mire
espansionistiche della Germania del Kaiser, tesa a privilegiare la
pura forza delle armi rispetto alle azioni diplomatiche. Poi c’erano
alleanze alquanto improbabili nella loro tenuta, quali quelle fra
l’impero austriaco, la Germania e l’Italia, con
quest’ultima che non nascondeva le sue intenzioni di chiudere
la fase del Risorgimento mettendo le mani almeno sul Trentino; al
riguardo, è degli inizi del XX secolo la decisione asburgica
di costruire forti militari con i cannoni rivolti verso l’Italia,
soprattutto sugli altipiani di Folgaria e di Lavarone. Quindi, se
c’erano Stati arrembanti (Germania e Italia) ve n’erano
altri in evidente disgregazione, stati questi ultimi che non vedevano
come una disgrazia un’eventuale guerra che, nelle loro
intenzioni, non solo avrebbe ricompattato il popolo con i rispettivi
sovrani, ma avrebbe allontanato la crescente minaccia di un
socialismo che ogni giorno che passava raccoglieva sempre più
consensi. Di conseguenza, l’attentato di Sarajevo può
essere considerato solo il casus belli e in proposito, se si
considera come avvenne, c’è da pensare che le forze
reazionarie austriache, se non l’organizzarono, quanto meno non
fecero nulla per impedirlo.
1914
è un saggio di agile e gradevole lettura, che cerca di portare
luce su fatti e avvenimenti, sovente inficiati da falsi storici.
Da
leggere, perché emergono verità sovente taciute o,
nella migliore delle ipotesi, velate.
Luciano
Canfora
(1942)
insegna Filologia greca e latina. Con questa casa editrice ha
pubblicato: La
democrazia come violenza (1982), Storie
di oligarchi (1983), Il
comunista senza partito (1984), La
sentenza (1985
e 2005), La
biblioteca scomparsa (1986), Vita
di Lucrezio (1993), Demagogia (1993), Manifesto
della libertà (1994), La
lista di Andocide (1998), Un
ribelle in cerca di libertà. Profilo di Palmiro
Togliatti (1998), Un
mestiere pericoloso. La vita quotidiana dei filosofi greci (2000), Il
copista come autore (2002), 1914 (2006), 1956.
L'anno spartiacque (2008,
2016), La
meravigliosa storia del falso Artemidoro (2011)
e La
trappola. Il vero volto del maggioritario (2013). Dirige
la collana «La città antica» di questa casa
editrice e la rivista «Quaderni di storia». Tra i suoi
libri più recenti ricordiamo: Il
mondo di Atene (Laterza
2001), Spie, URSS,
antifascismo. Gramsci 1926-1937 (Salerno
2012), Intervista
sul potere (Laterza
2013).
Renzo
Montagnoli
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