Tutta
la luce che non vediamo
di
Anthony Doerr
Rizzoli
Editore
Narrativa
romanzo
Pagg.
518
ISBN
9788817077255
Prezzo
Euro 19,00
Non
mi ha convinto
Il
premio Pulitzer non è un premiettino, bensì il più
importante premio americano, una vera e propria onorificenza
nazionale per il giornalismo, per la letteratura e per le
composizioni musicali. Tanto per dare un’idea, nel suo albo
d’oro figurano opere come Il
vecchio e il mare, di Ernest
Hemingway e più recentemente La
strada, di Cormac McCarthy.
Quindi, dovrebbe essere considerato come un riconoscimento di
garanzia di qualità, tanto è vero che in alcuni anni
non è stato assegnato.
Tutto
questo preambolo ha uno scopo, cioè non è fine a
stesso, perché, avendo letto che il Pulitzer 2015 era stato
conferito a Tutta la luce che
non vediamo, di Anthony Doerr,
mi è sorto subito l’interesse per quest’opera,
tanto più che nelle brevi e invitanti notizie si parlava di
due personaggi, due adolescenti nella tempesta della guerra su fronti
opposti. Non posso dire quindi di avere affrontato la lettura senza
entusiasmo, anzi ho esaminato il testo da subito con grande
interesse, ma purtroppo, pagina dopo pagina, l’ardore iniziale
è andato scemando e non dico che io sia stato pervaso dalla
noia, ma che ho cominciato a considerare il libro come uno di quelli
che al più consentono qualche ora di svago e se devo essere
sincero di questi così ce ne sono tanti, romanzi che non sono,
e non hanno nemmeno la pretesa, di essere opere d’arte. Eppure
le premesse non mancavano, nel senso che le figure della bimba cieca
Marie-Laure Leblanc e del ragazzo orfano Werner Pfennig, che si
trovano su fronti opposti, lei francese, lui tedesco membro della
gioventù hitleriana, lei in un certo senso partigiana, lui
cacciatore di partigiani che trasmettono con la radio, sono una base
di partenza notevole per sviluppare l’emblema di due giovani a
cui la guerra ha negato la gioventù. Se ci poi ci mettiamo
qualche personaggio accattivante, come lo zio di Marie-Laure o
l’amico ornitologo di Werner ci sono tutti gli ingredienti per
raccontare una storia avvincente e c’è anche lo spazio,
indispensabile, per dare un tocco artistico all’opera, magari
con una condanna ferma senza se e senza ma di ogni conflitto.
Dimenticavo, non manca neppure un risvolto giallo, vale a dire la
ricerca di una pietra preziosa che si dice benefica per chi la
possiede, ma malefica per i suoi familiari, trovata in verità
un po’ ingenua e che secondo me se era uno scopo per
impreziosire il romanzo ha finito invece per appesantire la
narrazione e, a proposito di questa, c’è da considerare
il problema di raccontare di due vite parallele. Doerr l’ha
risolto come tanti autori, cioè un capitolo a testa, prima uno
e poi l’altro e così via, magari alcuni di così
poche pagine che non aggiungono nulla per una migliore conoscenza.
Purtroppo, nello scrivere di Marie-Laure e di Wener introduce dei
salti temporali: una volta si va avanti con gli anni, un’altra
si torna indietro, tecnica che francamente non ho capito e che di
certo non agevola la lettura. Si tratta di un romanzo che si sviluppa
prevalentemente in corso di guerra e che culmina con il bombardamento
di Saint Malò; dovevano essere pagine convulse, dal ritmo
incalzante, quasi che il lettore dovesse sentire lo scoppio delle
bombe e avere la bocca impastata dalla polvere che si leva dalle
macerie, e invece no, si continua con un ritmo non letargico, ma
comunque blando.
A
differenza di molti che hanno giudicato l’opera un capolavoro
io la considero invece modesta, per i motivi che ho esposto sopra;
leggibile è leggibile comunque, ma con tutte le riserve, in
primis con il sospetto, non
del tutto infondato, che il premio Pulitzer conferito sia stato un
generoso regalo.
Anthony
Doerr è
l’autore dei romanzi Tutta la luce che non vediamo (Rizzoli
2014), vincitore del premio Pulitzer per la Letteratura nel 2015, e
di A proposito di Grace (Rizzoli 2016). Suoi anche il testo
autobiografico Four Seasons in Rome e la raccolta di racconti Memory
Wall. Oltre al Pulitzer, ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui
quattro premi O. Henry, tre premi Pushcart.Il collezionista di
conchiglie è la sua prima raccolta di racconti.Nato a
Cleveland, Doerr vive a Boise, nell’Idaho, con la moglie e due
figli.
Renzo
Montagnoli
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