Processo
a Rolandina
La
storia vera di una transgender condannata al rogo
nella
Venezia del XIV secolo
di
Marco Salvador
Fernandel
Editore
www.fernandel.it
Narrativa
romanzo storico
Pagg.
128
ISBN
9788898605613
Prezzo
Euro 12,00
Processo
alla diversità
Essere
diversi ha sempre comportato una serie di svantaggi, di cui il
principale è senza dubbio l’emarginazione, la cosiddetta
morte civile, ma in passato, complice anche una distorta morale
religiosa che non riusciva ad ammettere che ci potessero essere
individui al di fuori della norma per quanto attiene l’inclinazione
sessuale, la morte non era solo l’isolamento individuale, ma
poteva anche essere fisica, con la condanna al rogo per il reato di
sodomia. Di questo e di un fatto accaduto veramente ci parla Marco
Salvador con la consueta precisione storica, non disgiunta da un
umano senso di pietà, in questo Processo a Rolandina,
pubblicato da una una piccola, ma dinamica e competente casa
editrice, Fernandel. L’autore, basandosi sugli atti del
processo, ci narra la vicenda accaduta nel lontano 1353 a Venezia e
di cui protagonista e vittima è un transessuale, tale
Rolandino Roncaglia, più conosciuto come Rolandina, che di
giorno vive a stento vendendo uova e alla sera si prostituisce
facendo intendere d’essere donna, atteggiamento che gli riesce
con facilità, alla luce dei tratti fisici, della voce e delle
movenze che sono proprie di una femmina. Nel segreto dell’alcova,
poi, con vari artifici vede di soddisfare i clienti in modo che gli
stessi continuino a credere di avere a che fare con una donna.
L’implacabile giustizia di Venezia, forte con i poveri diavoli
e benevola con i nobili, non si lascia scappare l’occasione per
imbastire un processo per sodomia, che prevede una condanna con un
supplizio feroce che si conclude con la morte fra le fiamme del rogo.
Rolandina forse potrebbe salvarsi facendo i nomi dei clienti,
passibili di condanna per lo stesso reato, ma non lo fa e allora è
il tribunale che cerca di conoscerli in altro modo e tutto ancora non
sarebbe perduto se non emergessero fra i frequentatori dei nobili
influenti, fra cui un figlio del Doge. Occorre allora mettere tutto a
tacere e l’unico modo di farlo è sopprimendo il soggetto
più debole, cioè Rolandina.
La
penna di Salvador, come sempre, descrive in modo perfetto l’ambiente,
i calli sporchi e puzzolenti, i bordelli dove consumano le loro
esistenze le prostitute, il clima di continuo sospetto tipico della
Repubblica di Venezia, la sventura di un individuo nato
anagraficamente maschio, ma che psicologicamente e anche in parte
anatomicamente è femmina, una doppia identità a cui ha
cercato invano di sfuggire con un matrimonio giovanile non consumato.
La
vicenda di Rolandina è una storia triste, di dolore, di
sopraffazione, di ricerca di una propria identità che avrà
termine solo fra le fiamme del supplizio, una storia antica, ma che,
per certi aspetti, presenta caratteristiche di attualità. Sì,
certo al giorno d’oggi i transgender non hanno paura di finire
sul rogo, sono anche legalmente presenti, ma accettarli senza
remore, come fatti naturali non è ancora pratica diffusa, così
che in effetti c’è una emarginazione, meno evidente che
in passato, ma esiste, è lì che sta a ricordare a
questi diversi la loro differenza, una pregiudiziale tale da
condizionare tutta una vita.
La
lettura di Processo a Rolandina è quindi
senz’altro consigliata.
Marco
Salvador,
oltre a essere scrittore tradotto in varie lingue, è uno
studioso del medioevo. Per Piemme ha pubblicato sette opere che sono
uno specchio lontano del presente e che, dietro la facciata del
romanzo storico, nascondono un feroce attacco al potere.
Per
Fernandel ha già pubblicato La
casa del quarto comandamento (2004),
un romanzo dedicato alla condizione degli anziani costretti in case
di riposo, e Il
maestro di giustizia(2007),
romanzo d’amore e di spionaggio che affronta in modo
anticonformista il tema dell’eutanasia.
Wikipedia gli
dedica una pagina.
Renzo
Montagnoli
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