La
leggenda del morto contento
di
Andrea Vitali
Garzanti
Libri
Narrativa
romanzo
Pagg.
238
ISBN
9788811681519
Prezzo
Euro 18,60
Contento
il morto, contento il lettore
Per
Vitali aver abbandonato per la sua narrazione il periodo del
“ventennio” per inventare una storia datata circa un
secolo prima deve essere stato quasi un trauma, ma, ciò
nonostante, i risultati sono stati più che positivi. Bellano
in piena dominazione austriaca (ma del periodo asburgico si ha solo
un vago sentore) è sempre il ridente paesino che si affaccia
sul lago di Como, uno specchio d’acqua questa volta traditore,
visto che imprudentemente vi si avventurano con una barca il figlio
dell’uomo più ricco del paese in compagnia di un giovane
milanese, unico rampollo di un ingegnere dell’Alto Adige. La
giornata sembra propizia per una gita, vista la calma piatta, ma c’è
chi, appassionato di meteorologia e presente al molo per caso, è
quasi certo di un prossimo e improvviso cambiamento del tempo, con
vento forte, anzi fortissimo. Cerca di dissuadere i due giovani, ma
si sa che a quell’età poco si ascoltano quelli un poco
più in là con gli anni e così partono per quello
che sarà il loro ultimo viaggio. Questo potrebbe essere
definito l’antefatto perché la storia vera, la trama
avvincente comincia lì ed è una di quelle narrazioni in
cui Andrea Vitali pare divertirsi, quasi fosse partecipe della
vicenda e forse con la non recondita intenzione di rendere tale anche
il lettore. Così ci troviamo di fronte a un campionario di
varia umanità che finisce con il rappresentare gli emblemi
della società, personaggi pennellati, descritti una volta
tanto con dovizia, curando perfino una certa analisi psicologica. La
descrizione del paesaggio e la riproduzione di certe atmosfere sono
già qualità innegabili dell’autore e così
poco a poco, pagina dopo pagina si sviluppa una storia allettante,
perché con quel titolo si è desiderosi di sapere come
andrà a finire, che sorprese ci saranno riservate. E Vitali
non delude, è capace di far stare sulle corde chi ha gli occhi
incollati alle pagine, strappando di tanto in tanto ben più di
un sorriso.
Insomma,
La leggenda del morto
contento mi è
piaciuto, anche perché, a differenza di altri romanzi
dell’autore comasco, mi è rimasto dentro qualcosa, c’è
una morale perseguita fin dall’inizio e che dimostra che
passano i secoli, cambiano gli amministratori degli stati, ma l’animo
umano è cristallizzato dalle origini e che la ricerca del
proprio tornaconto prevale sempre su tutto.
Dopo
aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco,
Andrea
Vitali
si
laurea in medicina all'Università Statale di Milano ed
esercita la professione di medico di base nel suo paese
natale.
Scrittore
molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il
procuratore,
ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio
letterario Piero Chiara con L'ombra
di Marinetti,
ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una
finestra vistalago (Premio
Grinzane 2004).
Nel
2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La
figlia del Podestà; nel
2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway.
Tra
i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La
leggenda del morto contento e Zia
Antonia sapeva di menta.
Nel 2012 Galeotto
fu il collier e Regalo
di nozze.
L'anno successivo escono Le
tre minestre,
lungo racconto autobiografico edito da Mondadori-Electa e Di
Ilide ce n'è una sola.
Nel 2014 Quattro
sberle benedette, Premiata
ditta Sorelle Ficcadenti e Biglietto,
signorina!;
nel 2015 La
ruga del cretino,
scritto con Massimo Picozzi, Le
belle Cece, La verità della suora storta, Quattro schiaffi
benedetti, Un amore di zitella (tutti
editi da Garzanti). Nel 2016 Nel
mio paese è successo un fatto strano (Salani), Le
mele di Kafka (Garzanti)
e Viva
più che mai (Garzanti).
Da
ricordare che con il romanzo Almeno
il cappello (edito
nel 2009 da Garzanti) Andrea vitali ha vinto il Premio Casanova, il
Premio Isola di Arturo Elsa Morante, il Campiello sezione giuria dei
letterati ed è stato finalista al Premio Strega.
I
suoi libri, pubblicati in Italia da Garzanti, sono stati tradotti in
molti paesi, tra cui la Turchia, la Serbia e il Giappone.
Renzo
Montagnoli
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