Educazione
europea
di
Romain Gary
Neri
Pozza Editore
Narrativa
romanzo
Pagg.
271
ISBN
9788854501621
Prezzo
Euro 13,50
Un
pacifismo non di maniera
Educazione
europea è il romanzo con cui ha esordito nel 1945
Romain Gary, dopo l’esperienza bellica come aviatore della
Francia libera e nel corso della quale si meritò la Legion
d’Onore. Dunque ci troviamo di fronte a un eroe di guerra che
scrive una storia di guerra finalizzata però a un pacifismo
non di maniera. Gary racconta le vicende di un gruppo di partigiani
polacchi assillati dalla fame e dal freddo, oltre che dalla crudele e
sempre presente repressione nazista. Fra questi il personaggio di
primo piano è Janek, un ragazzino che ha già perso i
fratelli e che perderà anche il padre, strappato troppo presto
alle fantasie di una gioventù e precipitato nel baratro della
violenza e dell’orrore, in una serie di esperienze in cui
apprende che gli uomini hanno due facce, che se c’è il
tradimento ci può anche essere l’altruismo, che se c’è
l’odio può esserci anche l’amore. Così la
sua maturazione, il passaggio dall’età della pubertà
a quella adulta avverrà in brevissimo tempo, durante il quale
tuttavia apprenderà l’autentico significato della parola
libertà e nascerà in lui la speranza per un mondo
migliore, per un’Europa unita e pacifica. Dopo due lunghi,
interminabili inverni di fame e di freddo, dopo aver visto morire
tanti compagni, dopo avere avuto l’orrore e la necessità
di uccidere Janek fa il conto di quell’esperienza con queste
semplici parole, che tuttavia sono stilettate nell’animo di chi
legge: “In
Europa abbiamo le cattedrali più antiche, le più
vecchie e celebri università, le più grandi
biblioteche, ed è qui che si riceve l’educazione
migliore, sembra che vengano in Europa da tutti gli angoli del mondo
per istruirsi. Ma alla fine, quel che ti insegna tutta questa famosa
educazione europea è come trovare il coraggio e delle buone
ragioni, valide e convenienti, per ammazzare un uomo che non ti ha
fatto nulla e che se ne sta seduto sul ghiaccio a testa china, ad
aspettare la fine”.
Sinceramente
il nome di Romain Gary non mi diceva niente fino a quando mi sono
imbattuto in un suo romanzo, Gli
aquiloni;
si è trattato di un’autentica scoperta, l’opera mi
è piaciuta moltissimo, così ho voluto leggere qualcosa
d’altro, soprattutto questo Educazione
europea
che mi è stato consigliato da un’amica. Aveva ragione a
dirmi che era qualcosa di straordinario, quasi di indescrivibile,
tanto le era piaciuto; concordo pienamente con quel giudizio, perché
difficilmente ci si può imbattere in un’opera in cui la
cruda e tragica realtà e la purezza dell’animo convivono
sullo stesso piano, in cui è possibile verificare come in ogni
uomo sia presente il male e il bene, ma senza condannarlo
definitivamente e senza appello se prevale il primo, perché
basta spesso poco perché quel buio che è dentro possa
essere rischiarato dalla limpida luce di un umano sentimento.
Romain
Gary
(Pseudonimo
di Romain Kacev) nacque nel 1914. Lituano di nascita, nel 1928 si
trasferì a Parigi. A trent'anni, Gary è un eroe di
guerra (gli viene conferita la Legion d'honneur) e scrive il suo
primo romanzo, Formiche
a Stalingrado (1945),
ispirato alla resistenza polacca contro i tedeschi, e che Sartre
giudica il miglior testo sulla resistenza; comincia a lavorare
come diplomatico per la Francia. Nel 1956 vince il Gouncourt
con Le
radici del cielo,
ambientato in Africa, sulla lotta generosa di pochi volonterosi
contro la decimazione degli elefanti, cui seguono, tra gli altri: La
promessa dell’alba (1959),
dedicato alla memoria della madre; Cane
bianco (1970),
di contenuto antirazzista; La
vita davanti a sé (con
lo pseudonimo di Émile Ajar, 1975, Premio Goncourt); Gli
aquiloni (1980).
Fu
il marito della scrittrice Lesley Blanch e dell'attrice americana
Jean Seberg, dalla quale divorziò. Poco più di un anno
dopo il suicidio di questa (settembre 1979, per ingestione di
barbiturici), si diede la morte nella sua casa a Parigi. In Italia i
suoi romanzi sono pubblicati da Neri Pozza.
Renzo
Montagnoli
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