Maigret
e l’informatore
di
Georges Simenon
Traduzione
di Eliana Vicari Fabris
Edizioni
Adelphi
www.adelphi.it
Narrativa
romanzo giallo
Collana
gli Adelphi – Le inchieste di Maigret
Pagg.
154
ISBN
9788845926686
Prezzo
Euro 10,00
Un
Maigret sotto tono
Ho
notato che quando Maigret ha a che fare con la malavita perde molto
del suo smalto, perché è come se Simenon dimenticasse
la sua caratteristica di essere un acuto analizzatore della psiche
umana. Anche Maigret
e l’informatore non
sfugge alla statistica e ne esce un poliziesco che presenta inoltre
il difetto di far conoscere anzitempo al lettore il nome
dell’assassino e pertanto l’indagine si estrinseca
esclusivamente nella ricerca delle prove per incastrarlo, ricerca
invero un po’ faraginosa e non del tutto supportata dalla
logica. Inoltre i gangster sono i malavitosi che ben conosciamo e
che sembrano prodotti di una unica fattrice e, come se non bastasse,
è presente il classico triangolo amoroso, alla base di tanti
delitti, fra in quali anche questo. In buona sostanza Simenon nel
romanzo privilegia l’intreccio, tuttavia un po’ debole, e
si dimentica di tutte quelle caratteristiche che hanno fatto di lui
quel grande scrittore a tutti ben noto. Per esempio c’è
la ricerca di un individuo che si sviluppa a Parigi fino a Montmartre
e questa sarebbe stata l’occasione per descrivere il quartiere
degli artisti non come da cartolina, ma l’occasione non è
stata colta; sì, Maigret si agita, si muove, in auto e
addirittura in aereo, ma è un protagonista sotto tono, un
commissario quasi anonimo, senza quei guizzi di umanità che
così spesso lo contraddistinguono. Il libro si legge, certo,
ma la delusione non è poca e così anche questo viene
cassato fra quelli non riusciti di Simenon, pochi per fortuna in
verità.
Georges
Simenon,
nato a Liegi nel 1903, morto a Losanna nel 1989,
ha lasciato centonovantatre romanzi pubblicati sotto
il suo nome e un numero imprecisato di romanzi e racconti pubblicati
sotto pseudonimi, oltre a volumi di «dettature» e
memorie. Il commissario Maigret è protagonista di 75 romanzi
e 28 racconti, tutti pubblicati fra il 1931 e il 1972. Celebre in
tutto il mondo, innanzitutto per le storie di Maigret, Simenon è
anche, paradossalmente, un caso di «scrittore per scrittori».
Da Henry Miller a Jean Pauhlan, da Faulkner a Cocteau, molti e
disparati sono infatti gli autori che hanno riconosciuto in
lui un maestro. Tra questi, André Gide: «Considero
Simenon un grande romanziere, forse il più grande e il più
autentico che la letteratura francese abbia oggi»;
Walter Benjamin: «… leggo ogni nuovo romanzo di
Simenon»; Louis-Ferdinand Céline: «Ci
sono scrittori che ammiro moltissimo: il Simenon dei Pitard,
per esempio, bisognerebbe parlarne tutti i giorni».
Renzo
Montagnoli
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