Il
meccanico Landru
di
Andrea Vitali
Garzanti
Libri
Narrativa
romanzo
Pagg.
370
ISBN
9788811678144
Prezzo
Euro 18,60
Tutto
ebbe inizio con i telai
Corre
l’anno 1930 quando un pomeriggio di un freddo gennaio scendono
alla stazione di Bellano sei uomini, vestiti poveramente e con la
barba lunga, lì convocati per montare una linea di telai
elettrici del cotonificio. E’ un periodo di crisi e la
proprietà, per contenere i costi, non trova di meglio che
procedere a una parziale automazione che però comporterà
il licenziamento di una ottantina di dipendenti. Da quell’arrivo
di un campionario umano tipico del sottoproletariato di cui fa parte
anche un giovante prestante dal nome famigerato di Landru Angelici,
non certamente un assassino, ma nemmeno uno stinco di santo, nasce
un’intricata vicenda in cui Vitali si butta a capofitto,
muovendo pedine e incastri, tutti direttamente o indirettamente
collegati al cotonificio. Il direttore dello stabilimento, il
competente e umano ing. Galimberti, la sua impeccabile e desiderabile
segretaria Emilia Personnini, il capostazione e confidente dei
carabinieri Amedeo Musante, la bella e astuta Mirandola Gilardoni, il
segretario del locale fascio Aurelio Pasta, tanto intraprendente
quanto facile agli smacchi, Eumeo Pennati, fascista con non nascoste
mire di prendere il posto di Pasta, il buon parroco Don Ascani –
tanto per citare i personaggi almeno più importanti del
romanzo, ma ne ve sono molti altri in veste di comprimari – si
agitano, in verità ben diretti da quell’abile
burattinaio che è Andrea Vitali e che sembra divertirsi nel
proporre continuamente nuovi inserimenti, nuove vicende nell’ambito
di quella originaria della famosa installazione dei telai che non
avverrà mai e non vado oltre. Spasimi d’amore, più
o meno ricambiati, screzi, vecchie rivalità, piccinerie di una
piccola realtà come Bellano, ma che assumono generali
caratteristiche di un popolo che da sempre sembra vivere alla
giornata sono il companatico di questo racconto, che presenta
talmente tanti spunti che un altro autore, invece di scrivere un solo
romanzo, probabilmente ne avrebbe stilati almeno due. E del resto
sono 370 pagine, non certo poche, ma che si leggono, se non proprio
d’un fiato, comunque alla svelta, soprattutto per la curiosità
di sapere come verrà sbrogliato il nodo di tanti gomitoli. E’
ovvio che tutto finirà per aggiustarsi, anche per il
contributo, del tutto involontario, di Landru. Il romanzo si chiude
il giorno dopo dell’avvenuta liberazione, in cui già i
fascisti si sono abilmente riciclati con un veloce cambio di camicia,
da nera a rossa, facendo così venire in mente l’insegnamento
del Gattopardo, e cioè che da noi tutto cambia per ritornare
poi sempre uguale.
Da
leggere, anche per trascorrere gradevolmente alcune ore.
Dopo
aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco,
Andrea
Vitali
si
laurea in medicina all'Università Statale di Milano ed
esercita la professione di medico di base nel suo paese
natale.
Scrittore
molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il
procuratore,
ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio
letterario Piero Chiara con L'ombra
di Marinetti,
ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una
finestra vistalago (Premio
Grinzane 2004).
Nel
2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La
figlia del Podestà; nel
2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway.
Tra
i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La
leggenda del morto contento e Zia
Antonia sapeva di menta.
Nel 2012 Galeotto
fu il collier e Regalo
di nozze.
L'anno successivo escono Le
tre minestre,
lungo racconto autobiografico edito da Mondadori-Electa e Di
Ilide ce n'è una sola.
Nel 2014 Quattro
sberle benedette, Premiata
ditta Sorelle Ficcadenti e Biglietto,
signorina!;
nel 2015 La
ruga del cretino,
scritto con Massimo Picozzi, Le
belle Cece, La verità della suora storta, Quattro schiaffi
benedetti, Un amore di zitella (tutti
editi da Garzanti). Nel 2016 Nel
mio paese è successo un fatto strano (Salani), Le
mele di Kafka (Garzanti)
e Viva
più che mai (Garzanti).
Da
ricordare che con il romanzo Almeno
il cappello (edito
nel 2009 da Garzanti) Andrea vitali ha vinto il Premio Casanova, il
Premio Isola di Arturo Elsa Morante, il Campiello sezione giuria dei
letterati ed è stato finalista al Premio Strega.
I
suoi libri, pubblicati in Italia da Garzanti, sono stati tradotti in
molti paesi, tra cui la Turchia, la Serbia e il Giappone.
Renzo
Montagnoli
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