A
cantare fu il cane
di
Andrea Vitali
Garzanti
Libri
Narrativa
romanzo
Pagg.
432
ISBN
9788811687658
Prezzo
Euro 18,60
Nulla
è ciò che sembra
Quando
un romanzo di Vitali, che è sostanzialmente una commedia degli
equivoci, parte bene si può essere certi che l’autore
riesce a condurlo con mano sicura fino all’ultima pagina. Se
poi alla consueta ambientazione (il grazioso paese di Bellano) e a
personaggi che sembrano delle caricature si accompagna la figura del
maresciallo dei Regi Carabinieri Maccadò, dando una punta di
giallo all’intera trama, si può star sicuri che il
divertimento è assicurato. In A
cantare fu il cane
accade di tutto, con un tentativo di furto che serve però a
coprire ben altre cose e che fa da fil rouge, e con la ricerca di un
rampollo di una famiglia borghese che pare sia fuggito con
l’ammaliante Omosupe, illusionista ed escapologa, l’effettiva
grande attrazione del circo Astra, famosa per l’esibizione del
suo ombelico che tanto fa eccitare i maschi del paese.
Tutto
quanto è non ciò che sembra e Maccadò avrà
il suo bel da fare per venire a capo delle sue indagini, coadiuvato
dai suoi due carabinieri dai nomi indovinatissimi (Grafico e Virgola)
e dall’appuntato Misfatti che incapperà in una
disavventura da far sbellicare dalle risate.
Di
più non posso dire, o meglio non riesco a dire, perché
il romanzo non vive su un unico equivoco, ma su molti altri che
nascono pagina dopo pagina grazie all’inesauribile vena
dell’autore.
A
Vitali qualche volta la torta non riesce bene, nel senso che l’opera,
fragile sin dall’inizio, si ammoscia pagina dopo pagina, ma in
questo caso, con
A cantare fu il cane,
non è così e assicuro che il libro consente di
trascorrere alcune ore di sereno svago.
Dopo
aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco,
Andrea
Vitali
si
laurea in medicina all'Università Statale di Milano ed
esercita la professione di medico di base nel suo paese
natale.
Scrittore
molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il
procuratore,
ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio
letterario Piero Chiara con L'ombra
di Marinetti,
ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una
finestra vistalago (Premio
Grinzane 2004).
Nel
2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La
figlia del Podestà; nel
2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway.
Tra
i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La
leggenda del morto contento e Zia
Antonia sapeva di menta.
Nel 2012 Galeotto
fu il collier e Regalo
di nozze.
L'anno successivo escono Le
tre minestre,
lungo racconto autobiografico edito da Mondadori-Electa e Di
Ilide ce n'è una sola.
Nel 2014 Quattro
sberle benedette, Premiata
ditta Sorelle Ficcadenti e Biglietto,
signorina!;
nel 2015 La
ruga del cretino,
scritto con Massimo Picozzi, Le
belle Cece, La verità della suora storta, Quattro schiaffi
benedetti, Un amore di zitella (tutti
editi da Garzanti). Nel 2016 Nel
mio paese è successo un fatto strano (Salani), Le
mele di Kafka (Garzanti)
e Viva
più che mai (Garzanti).
Da
ricordare che con il romanzo Almeno
il cappello (edito
nel 2009 da Garzanti) Andrea vitali ha vinto il Premio Casanova, il
Premio Isola di Arturo Elsa Morante, il Campiello sezione giuria dei
letterati ed è stato finalista al Premio Strega.
I
suoi libri, pubblicati in Italia da Garzanti, sono stati tradotti in
molti paesi, tra cui la Turchia, la Serbia e il Giappone.
Renzo
Montagnoli
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