Il
custode del museo delle cere
di
Raffaele Nigro
Rizzoli
Editore
Narrativa
romanzo storico
Pagg.
281
ISBN
9788817065481
Prezzo
Euro 19,00
Un’atmosfera
surreale
Villa
Carafa, a Bari, ospita il museo delle cere a cui si recano in visita
Andrea, all’ultimo anno di liceo, perennemente indeciso nella
sua relazione con la fidanzata, e il nonno, un vecchio professore
deluso dal fallimento del Socialismo. Quella che, almeno in origine,
doveva essere una giornata di pura curiosità si trasformerà
in un qualcosa di impensabile, in un viaggio che cambierà per
sempre le loro esistenze.
Infatti,
in una sorta di allucinazione, le statue di cera prenderanno vita,
chiedendo del dopo, cioè di quanto avvenuto dopo la loro
scomparsa, e narrando la propria storia. Così faranno il poeta
Nazim Hikmet, il guerriero longobardo Erchemperto, il monaco
Cassiodoro, il regista, attore e scrittore Carmelo Bene, il brigante
Giuseppe Schiavone, Federico II Hohenstaufen di Svevia, suo figlio
Manfredi, ultimo sovrano del regno di Svevia, Gottfred il falconiere,
ingaggiato da papa Onorio III per spiare re Federico II, Pierpaolo
Pasolini, un Leonardo Sciascia dallo sguardo malinconico, e ci
sarebbe spazio per molti altri, ma nel caldo afoso della città,
con una temperatura interna al museo già elevata per un guasto
all’impianto di condizionamento, scoppia un improvviso e vasto
incendio. Non vado oltre, per via di un finale del tutto a sorpresa e
bellissimo, che chiude nel modo migliore e diciamo unicamente
possibile un racconto dall’atmosfera altamente surreale. Come
in altre sue opere risalta la notevole fantasia dell’autore, a
cui non manca certamente il dono della creatività, ma per
quanto la lettura si presenti piacevole e di sicuro interesse il
continuo avvicendarsi di personaggi, l’alternarsi di passato e
presente richiede sovente un’attenzione particolare al fine di
evitare possibili confusioni. E’ l’unico appunto che mi
sento di fare a un’opera che comunque mi è piaciuta e
che riconferma le eccellenti qualità di Raffaele Nigro,
qualità che mi riprometto di verificare con ulteriori letture,
con l’auspicio di trovarle sempre più che gradevoli.
Raffaele
Nigro (Melfi,
Potenza, 1947) scrittore e saggista italiano. La ricca produzione
saggistica riguarda soprattutto la storia e la cultura di Basilicata
e Puglia (Basilicata tra Umanesimo e Barocco, 1981). I toni
dell’epopea popolare si affermano nel romanzo storico I fuochi
del Basento (1987, premio Campiello); mafia e corruzione sono invece
i temi di Ombre sull’Ofanto (1992, premio Grinzane); corposo
romanzo che rivisita i «cunti» fantastici seicenteschi è
Dio di Levante (1994); Diario mediterraneo (2000) affronta il tema
dell’incontro-scontro tra le culture che si affacciano sul
«mare nostrum»; Malvarosa (2005) dipinge un meridione nel
difficile passaggio alla modernità. È autore anche
della raccolta di racconti I piantatori di Lune (1991).
Renzo
Montagnoli
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