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  Recensioni  »  Alpi di Guerra, Alpi di pace, di Stefano Ardito, edito da Corbaccio 03/09/2018
 

Alpi di guerra, Alpi di pace.

Luoghi, volti e storie della Grande Guerra sulle Alpi

di Stefano Ardito

Edizioni Corbaccio

Storia

Pagg. 240

ISBN  9788863808216

Prezzo Euro 19,60



Le Alpi in guerra e in pace



Quest’anno ricorre il centenario della fine della Grande Guerra, l’ultima guerra di indipendenza, secondo la tesi di alcuni storici che tuttavia considero semplicistica e volta a sviare l’attenzione da quello che a tutti gli effetti fu un conflitto di aggressione a una nazione ex alleata. Il nostro fronte, all’incirca dal massiccio dell’Ortles fino a poco più a nord della foce del Tagliamento, correva per lo più in montagna, a tratti su rilievi molto alti, altre volte su alture un po’ meno svettanti verso il cielo e se è vero che la maggior parte dei soldati di ambo le parti fu impegnata sul basso e tormentato Carso, resta però il fatto che più di un’armata ebbe a combattere sui monti, spesso a quote elevate.

Di questi scontri su scenari spesso di sconvolgente bellezza ci parla Alpi di guerra, Alpi di pace, un riuscito libro di Stefano Ardito che presenta una particolare caratteristica che non potrà che riuscire gradita ai lettori. Infatti, i vari capitoli in cui si compone l’opera parlano di tratti di particolare interesse del fronte e descrivono ciò che avvenne, le battaglie che si combatterono, per poi, ogni volta, tornare ai giorni nostri sui luoghi della contesa, fornendo preziose indicazioni per mettere i piedi laddove un centinaio di anni fa italiani e austriaci si combatterono, spesso ferocemente. Se a volte queste località sono difficilmente accessibili a chi non ha pratica di alpinismo a livelli elevati, come nel caso del Corno di Cavento nel Gruppo Adamello-Presanella, altre invece sono raggiungibili anche da anziani e bambini, come Monte Piana, vicino alle Tre cime di Lavaredo. Per chi è appassionato di montagna come me è stato un vero piacere leggere le descrizioni dei posti, dei percorsi, delle viste panoramiche che si possono avere da alcune cime, ma se la montagna è il palcoscenico, gli attori di quella tragedia umana che è la guerra sono presenti sempre in queste pagine, a volte visi anonimi, altre personaggi che loro malgrado sono diventati noti; mi è piaciuto constatare che Ardito guarda questi protagonisti con occhi di pietà, siano essi alpini, siano Kaiserjager, il che non esclude che sappia vedere con realismo e che, libero da qualsiasi tendenza retorica, una volta per tutte dica delle verità che nei libri scolastici non sono presenti, vale a dire la totale incapacità e indifferenza per la vita umana dei nostri comandi superiori che immolarono tante vite inutilmente, così come evidenzia giustamente che a fronte di uno sparuto gruppo di irredenti trentini la stragrande maggioranza degli abitanti del Sud Tirolo di lingua italiana era fedele al suo imperatore e all’Austria.

Alpi di guerra, Alpi di pace è un libro che merita senz’altro di essere letto.




Stefano Ardito è fotografo, regista di documentari, autore di numerosi libri sulle montagne d’Italia e del mondo, escursionista, alpinista, viaggiatore (ha percorso i sentieri delle montagne di tutto il mondo tra cui Himalaya, Karakorum, Borneo, montagne dell'Africa, Messico, Aconcagua, Patagonia, parchi degli USA e del Canada, massicci del Mediterraneo ecc.). È una delle firme più note del giornalismo di montagna e di viaggi italiano; i suoi reportage e le sue inchieste sono stati pubblicati da «Airone», «Repubblica», «Il Venerdì», «Alp», «Meridiani» e «Specchio», settimanale de «La Stampa». Oggi scrive per «Il Messaggero», «Meridiani Montagne», «Qui Touring», «Plein Air» e altre testate. Ha collaborato come autore a vari programmi Rai (tra questi Wilderness - La nostra Terra, presentato da Reinhold Messner), ha partecipato come ospite o consulente a Linea VerdeTesori di famiglia Senti la montagna e i suoi documentari sono andati in onda per vent’anni nel programma quotidiano Geo&Geo. In seguito all'esperienza di presentatore, si è dedicato alla realizzazione di documentari, prima come consulente e co-autore, e poi come regista.
Tra le sue ultime pubblicazioni ricordiamo: Il gigante sconosciuto. Storie e segreti del Kangchenjunga, il terzo Ottomila (Corbaccio, 2016), Alpi di guerra, Alpi di pace (Corbaccio, 2015), vincitore del Premio Cortina Montagna 2015, Le grandi scalate che hanno cambiato la storia della montagna (Newton Compton, 2014), La grande avventura (Corbaccio, 2013), 101 luoghi archeologici d’Italia dove andare almeno una volta nella vita (Newton Compton, 2013), 101 storie di montagna che non ti hanno mai raccontato (Newton Compton, 2011).
Negli anni ha ideato (o collaborato a ideare) numerosi itinerari di trekking attraverso l’Italia come i quattro percorsi commissionati e pubblicati da «Airone» (Siena-Argentario, Conero-Sibillini, Pavia-Portofino e Roma-Circeo), il tratto laziale del Sentiero Italia e il sentiero Firenze-Roma, inaugurato nel 1996. È stato tra gli ideatori e i promotori del Sentiero Italia, il percorso che attraversa le Alpi, l’Appennino e le isole maggiori, ancora in parte incompiuto.


Renzo Montagnoli

 
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