Gli
ultimi passi del Sindacone
di
Andrea Vitali
Garzanti
Libri
Narrativa
romanzo
Pagg.
239
ISBN
9788811601715
Prezzo
Euro 18,60
Una
Vigilia movimentata
Arrivati
all’ultima pagina verrebbe da dire “E’ il solito
Vitali”, cioè un libro che si lascia leggere senza
che resti qualcosa dentro, insomma un puro innocente ed effimero
svago, e invece no, perché questa volta il narratore comasco è
riuscito a imbastire una storia di piacevole lettura, ma che ha più
di un significato, con richiami vari, perfino ai complessi freudiani.
Che Attilio Fumagalli, un uomo che soffre di obesità androide,
susciti immediata simpatia è senz’altro vero, perché
è notorio che gli individui pingui sono le per lo più
di indole buona, ma il nostro protagonista, sindaco del paese,
soprannominato per le sue caratteristiche, in senso bonario e non
spregevole, il sindacone è uno di quei personaggi che lasciano
il segno e nel caso specifico per tutto il libro, anche se è
presente attivamente solo nella parte iniziale. E’ un uomo
ligio ai suoi doveri di amministratore, una brava persona non c’è
che dire che ha tuttavia la disavventura di morire nel letto
dell’amante la sera della vigilia di Natale. Al fine di evitare
uno scandalo, che non avrebbe senz’altro meritato, si avvia una
procedura grottesca e che muove anche al riso, coinvolgente una varia
umanità, descritta in modo encomiabile e con una punta
d’affetto, come se Vitali parlasse dei suoi figli. Così,
accanto al rag. Veniero Gattei, vicesindaco e regista dell’intera
operazione, si muovono in sincronia il complessato pizzicagnolo
Amelio Stoppani, le due giunoniche gemelle Perlina e Luisetta
Cesetti, la maestra Pericleta Beregini, zitella per vocazione e
bigotta, l’ambiguo geometra Enea Levore, il viveur ormai
attempato Emilio Allegretti e tutta una serie di figure
azzeccatissime con dei nomi assai indovinati, delle comparse non
anonime, ma quasi delle opportune spalle. La vicenda del sindacone un
po’ perché di si dipana nella notte della Vigilia, un
po’ perché lascia un messaggio di pace e di serenità
ha il sapore di una favola, beninteso per adulti e non certo per
bambini, a causa di certe situazioni non proprio adatte alla loro
età, per quanto molto ben sfumate.
Non
è che ci sia la possibilità di gridare al capolavoro,
ma Gli ultimi passi del Sindacone
ci propone un Vitali più maturo, forse anche desideroso di
mostrare le sue più recondite capacità, che in
quest’opera fanno appena capolino, quasi che ci fosse il timore
di interrompere il modesto, ma proficuo tran tran delle produzioni
precedenti.
E
questo è senz’altro un motivo in più per leggere
il romanzo.
Dopo
aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco,
Andrea
Vitali
si
laurea in medicina all'Università Statale di Milano ed
esercita la professione di medico di base nel suo paese
natale.
Scrittore
molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il
procuratore,
ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio
letterario Piero Chiara con L'ombra
di Marinetti,
ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una
finestra vistalago (Premio
Grinzane 2004).
Nel
2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La
figlia del Podestà; nel
2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway.
Tra
i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La
leggenda del morto contento e Zia
Antonia sapeva di menta.
Nel 2012 Galeotto
fu il collier e Regalo
di nozze.
L'anno successivo escono Le
tre minestre,
lungo racconto autobiografico edito da Mondadori-Electa e Di
Ilide ce n'è una sola.
Nel 2014 Quattro
sberle benedette, Premiata
ditta Sorelle Ficcadenti e Biglietto,
signorina!;
nel 2015 La
ruga del cretino,
scritto con Massimo Picozzi, Le
belle Cece, La verità della suora storta, Quattro schiaffi
benedetti, Un amore di zitella (tutti
editi da Garzanti). Nel 2016 Nel
mio paese è successo un fatto strano (Salani), Le
mele di Kafka (Garzanti)
e Viva
più che mai (Garzanti).
Da
ricordare che con il romanzo Almeno
il cappello (edito
nel 2009 da Garzanti) Andrea vitali ha vinto il Premio Casanova, il
Premio Isola di Arturo Elsa Morante, il Campiello sezione giuria dei
letterati ed è stato finalista al Premio Strega.
I
suoi libri, pubblicati in Italia da Garzanti, sono stati tradotti in
molti paesi, tra cui la Turchia, la Serbia e il Giappone.
Renzo
Montagnoli
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