La
nemica
di
Brunella Schisa
Neri
Pozza Editore
Narrativa
romanzo storico
Pagg.
428
ISBN
9788854511095
Prezzo
Euro 18,00
La
grande truffa
L’affare
della collana è stata una truffa architettata in Francia
nella seconda metà degli anni ‘80 del XVIII secolo,
crimine organizzato e realizzato dalla contessa Jeanne de Saint-Remy
de Valois, o anche de la Motte, dal nome del marito, con il concorso
di altri, fra cui il celebre Cagliostro, ai danni della regina Maria
Antonietta e del cardinale di Rohan. Il processo, che ne seguì,
i suoi esiti, le vicende successive alle sentenze infiammarono
l’opinione pubblica francese che prese a detestare la consorte
del proprio sovrano. Del fatto non aggiungo altro perché
altrimenti sarei costretto a rivelare in anticipo la trama del
romanzo “La nemica”, che rappresenta, pur
con alcuni spunti di fantasia, quel che fu la vicenda, intricata,
ricca di tensione, con risvolti anche erotici che all’epoca
appassionò il popolo come francamente ne sarebbe attratto
anche oggi. In un fatto che, banalizzandolo, potrebbe sembrare solo
una semplice truffa in effetti si innestano altri elementi,
soprattutto di carattere politico, viste le notevoli difficoltà
economiche della Francia e la crescente disaffezione dei francesi per
i loro monarchi, aspetti interdipendenti che porteranno da lì
a qualche anno allo scoppio della rivoluzione. Premetto che la
vicenda riveste caratteristiche di complessità, perché
la personalità stessa dell’imputata non è per
niente semplice e quindi come una matassa il filo del racconto tende
naturalmente ad aggrovigliarsi ogni tanto, per poi arrivare a una
semplificazione che riesce a svelare i retroscena; il compito della
Schisa è stato quindi piuttosto arduo, ma l’impegno
profuso dall’autore ha dato i suoi frutti e, grazie anche a uno
stile sobrio, conciso, a un linguaggio mai ridondante il lettore
finisce con l’appassionarsi alla storia, congegnata come un
giallo in cui già si sa chi è il colpevole, il quale,
se pur condannato al carcere perpetuo, mantiene un atteggiamento più
da vittima che da reo, usando sapientemente le sue arti femminili per
ottenere la liberazione. Tengo a precisare che quasi tutti i
personaggi sono esistiti veramente e al riguardo la Schisa ne
fornisce ritratti assai convincenti, la crescente tensione del popolo
affamato che accumula odio nei confronti della regina è ben
esposta, così come ben delineate sono le contraddizioni di una
grande potenza amministrata in modo del tutto inadeguato. Il
protagonista di fantasia di maggior spessore è un giovane
giornalista, Marcel de la Tache, ben descritto dall’autore ed è
per il suo tramite che possiamo conoscere le tragiche e rocambolesche
avventure della donna che si fece beffe della corte francese alla
vigilia della rivoluzione; il contrasto di caratteri fra i due
personaggi, lui timido, ingenuo e irretito dalla donna, lei
opportunista, scaltra, mendace che lo utilizza per i suoi scopi
costituisce un altro motivo di interesse del romanzo che, nonostante
la sua lunghezza, si riesce a leggere velocemente anche perché
la vicenda, i suoi contorni e lo sfondo sono narrati in modo tale che
non si può non restare avvinti. E da ultimo, quasi una
ciliegina sulla torta, l’autore, in forza della professione di
giornalista svolta da Marcel de la Tache, professione che gli impone
di seguire per la sua Gazzetta gli avvenimenti caotici che iniziano
nel 1789, provvede a narrarci le prime vampate della rivoluzione, con
una descrizione quasi cinematografica della presa della Bastiglia; i
disordini, le violenze, il pathos sono ricreati abilmente in una
confusione di avvenimenti, di tripudi, di scoramenti, di rapidi e
improvvisi cambi di rotta che furono proprio di quel periodo, con
l’affacciarsi alla ribalta di tanti personaggi di cui abbiamo
memoria per gli studi scolastici, quali La Fayette, Marat, Mirabeau e
Robespierre.
Di
conseguenza l’opera è senz’altro meritevole di
essere letta.
Brunella
Schisa è
nata a Napoli. Dopo aver lavorato come traduttrice, esordisce nella
narrativa nel 2006 con il romanzo La
donna in nero(Garzanti),
che ha vinto numerosi premi tra cui il Premio Letterario
Frignano-Opera Prima, il Premio Letterario Città di Bari e il
Premio Rapallo. Giornalista di «Repubblica», ha curato
per anni la rubrica dei libri sul Venerdì, cui adesso
collabora. Tra le sue opere Dopo
ogni abbandono (Garzanti,
2009), La
scelta di Giulia (Mondadori,
2013) e La
nemica (Neri
Pozza 2017).
Renzo
Montagnoli
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