Il
Saladino
di
Franco Cardini
Edizioni
Piemme
Storia
biografia
Pagg.
208
ISBN
978-8838444265
Prezzo
Euro 14,00
Il
feroce (?) Saladino
C’è
stato un tempo, all’incirca verso la fine degli anni ‘30,
che il Saladino, o meglio il feroce Saladino è stato a lungo
ricercato, perché tutti lo volevano per completare la raccolta
delle figurine Panini; chissà in quell’occasione se
almeno qualcuno dei collezionisti si sia chiesto chi fosse mai questo
Saladino e il perché di quell’aggiunta, quel feroce che
sembrava farne uno spauracchio. In passato, ma anche in epoche meno
lontane, si è sempre teso a demonizzare figure che potevano
rappresentare un pericolo per un ordine costituito, per esempio ad
Alessandro VI, il papa Rodrigo Borgia, si è sempre accomunata
l’immagine di una belva assetata di sangue per il semplice
motivo che nei suoi scopi vi erano anche quelli di riunire tutta
l’Italia in un unico stato sotto la guida del figlio Cesare;
non era un uomo magnanimo, ma quanto a efferatezze non era peggio
degli altri potenti dell’epoca che sul suo conto misero in giro
voci quasi sempre infondate. Nel caso del Saladino piuttosto il
problema fu un altro, perché questo principe dell’aristocrazia
militare curda fu quello che riuscì a strappare per sempre il
Santo Sepolcro ai cavalieri cristiani e al loro comandante Riccardo
Cuor di Leone. Per il resto, Salah al-Din, questo era il suo nome,
poi volgarizzato in Saladino, se non era un esempio di bontà,
non era però dissimile dai suoi stessi nemici. L’onta
però fu tale che i Cristiani che, non dimentichiamolo,
strapparono ai mussulmani una Gerusalemme a cui tutti prima potevano
accedere, anche per giustificare lo smacco pensarono bene di
attribuirgli crudeltà e nefandezze di ogni genere, in larga
parte inventate, che lo fecero diventare il feroce Saldino. Tanto per
dare un’idea di come un epiteto possa prendere forza, da allora
quando le madri dovevano riprendere i figli per qualche marachella li
minacciavano di far intervenire il feroce Saladino.
Certo,
ogni epoca ha le sue violenze e anche nel XII secolo non si
scherzava, si era ancora nel medioevo, un periodo però non
così buio come i precedenti, visto che cominciò a
riprendersi lentamente l’economia e le genti riacquistarono un
po’ di quella voglia di vivere che l’ossessivo “memento
mori” più volte ripetuto dai monaci negli anni più
oscuri aveva quasi cancellato.
Franco
Cardini, nel parlarci di questo grande personaggio, che perfino Dante
stimò al punto da inserirlo nella Divina Commedia nel limbo
(non era battezzato) anziché sbatterlo, come si sarebbe potuto
ipotizzare, all’inferno, in effetti ci porta a conoscere
un’epoca, con le idee dominanti, gli usi, i costumi, cercando
anche di evidenziare quelle connessioni sempre esistite fra mondo
cristiano e mondo mussulmano. Ne scaturisce un grande affresco in cui
la figura del Saladino, pur senza essere sminuita, assume le
caratteristiche di un pretesto per parlare dei nostri legami con
l’Islam, più che due religioni con non pochi punti di
contatto, due culture, non diametralmente opposte come si potrebbe
pensare. L’epoca in questione poi vedeva addirittura un
predominio intellettuale dei cosiddetti arabi, che già due
secoli prima avevano avuto un medico, filosofo e matematico del
calibro di Avicenna e che contemporaneo del Saladino e di Riccardo
Cuor di Leone potevano presentare una stella di prima grandezza come
il medico, filosofo e astronomo Averroè.
Quindi,
la lettura è senz’altro consigliata.
Franco
Cardini
è
professore ordinario di Storia medievale presso l'Università
di Firenze, e come giornalista collabora alle pagine culturali di
vari quotidiani. Professore Emerito dell'Istituto Italiano di Scienze
Umane alla Scuola Normale Superiore di Pisa, da mezzo secolo si
occupa di crociate, pellegrinaggi, rapporti tra Europa cristiana e
Islam, anche trascorrendo lunghi periodi di studio e insegnamento
all'estero.
Ha
fatto parte dei consigli d'amministrazione di Cinecittà e
della Rai.
La
sua produzione di saggi storici, sia specialistici che divulgativi, è
copiosissima. Tra questi ricordiamo L'avventura
di un povero crociato(Mondadori,
1998), Giovanna
D'Arco (Mondadori,
1999), I
Re Magi. Storia e leggende (Marsilio,
2000), Il
Medioevo (Giunti
Junior, 2001),
Carlo Magno. Un padre della patria europea (Laterza,
2002), Europa
e Islam. Storia di un malinteso (Laterza,
2002), Astrea
e i Titani.
Le lobbies americane alla conquista del mondo (Laterza,
2003), Il
Barbarossa (Mondadori,
2006),
Lawrence d'Arabia (Sellerio,
2006),
La vera storia della Lega Lombarda(Mondadori,
2008),
I templari (Giunti,
2011), Gerusalemme. Una
storia (Il
Mulino, 2012) Alle
origini della cavalleria medievale (Il
Mulino, 2014), L'appetito
dell'Imperatore. Storie e sapori segreti della Storia (Mondadori,
2014), Il califfato e l'Europa. Dalle crociate all'ISIS: mille anni
di paci e guerre, scambi, alleanze e massacri (UTET, 2015), Un
uomo di nome Francesco. La proposta cristiana del frate di Assisi e
la risposta rivoluzionaria del papa che viene dalla fine del
mondo (Mondadori,
2015), Onore (Il
Mulino, 2016), I
Re Magi (Marsilio
2017).
Firma
inoltre molti libri di storia per i licei e numerose monografie sulla
sua città natale, Firenze.
Renzo
Montagnoli
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