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  Recensioni  »  Il Saladino, di Franco Cardini, edito da Piemme 07/02/2019
 
Il Saladino

di Franco Cardini

Edizioni Piemme

Storia biografia

Pagg. 208

ISBN 978-8838444265

Prezzo Euro 14,00


Il feroce (?) Saladino


C’è stato un tempo, all’incirca verso la fine degli anni ‘30, che il Saladino, o meglio il feroce Saladino è stato a lungo ricercato, perché tutti lo volevano per completare la raccolta delle figurine Panini; chissà in quell’occasione se almeno qualcuno dei collezionisti si sia chiesto chi fosse mai questo Saladino e il perché di quell’aggiunta, quel feroce che sembrava farne uno spauracchio. In passato, ma anche in epoche meno lontane, si è sempre teso a demonizzare figure che potevano rappresentare un pericolo per un ordine costituito, per esempio ad Alessandro VI, il papa Rodrigo Borgia, si è sempre accomunata l’immagine di una belva assetata di sangue per il semplice motivo che nei suoi scopi vi erano anche quelli di riunire tutta l’Italia in un unico stato sotto la guida del figlio Cesare; non era un uomo magnanimo, ma quanto a efferatezze non era peggio degli altri potenti dell’epoca che sul suo conto misero in giro voci quasi sempre infondate. Nel caso del Saladino piuttosto il problema fu un altro, perché questo principe dell’aristocrazia militare curda fu quello che riuscì a strappare per sempre il Santo Sepolcro ai cavalieri cristiani e al loro comandante Riccardo Cuor di Leone. Per il resto, Salah al-Din, questo era il suo nome, poi volgarizzato in Saladino, se non era un esempio di bontà, non era però dissimile dai suoi stessi nemici. L’onta però fu tale che i Cristiani che, non dimentichiamolo, strapparono ai mussulmani una Gerusalemme a cui tutti prima potevano accedere, anche per giustificare lo smacco pensarono bene di attribuirgli crudeltà e nefandezze di ogni genere, in larga parte inventate, che lo fecero diventare il feroce Saldino. Tanto per dare un’idea di come un epiteto possa prendere forza, da allora quando le madri dovevano riprendere i figli per qualche marachella li minacciavano di far intervenire il feroce Saladino.

Certo, ogni epoca ha le sue violenze e anche nel XII secolo non si scherzava, si era ancora nel medioevo, un periodo però non così buio come i precedenti, visto che cominciò a riprendersi lentamente l’economia e le genti riacquistarono un po’ di quella voglia di vivere che l’ossessivo “memento mori” più volte ripetuto dai monaci negli anni più oscuri aveva quasi cancellato.

Franco Cardini, nel parlarci di questo grande personaggio, che perfino Dante stimò al punto da inserirlo nella Divina Commedia nel limbo (non era battezzato) anziché sbatterlo, come si sarebbe potuto ipotizzare, all’inferno, in effetti ci porta a conoscere un’epoca, con le idee dominanti, gli usi, i costumi, cercando anche di evidenziare quelle connessioni sempre esistite fra mondo cristiano e mondo mussulmano. Ne scaturisce un grande affresco in cui la figura del Saladino, pur senza essere sminuita, assume le caratteristiche di un pretesto per parlare dei nostri legami con l’Islam, più che due religioni con non pochi punti di contatto, due culture, non diametralmente opposte come si potrebbe pensare. L’epoca in questione poi vedeva addirittura un predominio intellettuale dei cosiddetti arabi, che già due secoli prima avevano avuto un medico, filosofo e matematico del calibro di Avicenna e che contemporaneo del Saladino e di Riccardo Cuor di Leone potevano presentare una stella di prima grandezza come il medico, filosofo e astronomo Averroè.

Quindi, la lettura è senz’altro consigliata.



Franco Cardini è professore ordinario di Storia medievale presso l'Università di Firenze, e come giornalista collabora alle pagine culturali di vari quotidiani. Professore Emerito dell'Istituto Italiano di Scienze Umane alla Scuola Normale Superiore di Pisa, da mezzo secolo si occupa di crociate, pellegrinaggi, rapporti tra Europa cristiana e Islam, anche trascorrendo lunghi periodi di studio e insegnamento all'estero.

Ha fatto parte dei consigli d'amministrazione di Cinecittà e della Rai. 
La sua produzione di saggi storici, sia specialistici che divulgativi, è copiosissima. Tra questi ricordiamo L'avventura di un povero crociato(Mondadori, 1998), Giovanna D'Arco (Mondadori, 1999), I Re Magi. Storia e leggende (Marsilio, 2000), Il Medioevo (Giunti Junior, 2001), Carlo Magno. Un padre della patria europea (Laterza, 2002), Europa e Islam. Storia di un malinteso (Laterza, 2002), Astrea e i Titani. Le lobbies americane alla conquista del mondo (Laterza, 2003), Il Barbarossa (Mondadori, 2006), Lawrence d'Arabia (Sellerio, 2006), La vera storia della Lega Lombarda(Mondadori, 2008), I templari (Giunti, 2011), GerusalemmeUna storia (Il Mulino, 2012) Alle origini della cavalleria medievale (Il Mulino, 2014), L'appetito dell'Imperatore. Storie e sapori segreti della Storia (Mondadori, 2014), Il califfato e l'Europa. Dalle crociate all'ISIS: mille anni di paci e guerre, scambi, alleanze e massacri (UTET, 2015), Un uomo di nome Francesco. La proposta cristiana del frate di Assisi e la risposta rivoluzionaria del papa che viene dalla fine del mondo (Mondadori, 2015), Onore (Il Mulino, 2016), I Re Magi (Marsilio 2017).
Firma inoltre molti libri di storia per i licei e numerose monografie sulla sua città natale, Firenze.


Renzo Montagnoli


 
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