Jutland
31
maggio 1916: la più grande battaglia navale della storia
di
Sergio Valzania
Arnoldo
Mondadori Editore S.p.A.
Saggistica
storica
Pagg.
256
ISBN
9788804543671
Prezzo
Euro 9,40
Vittoria
strategica della Gran Bretagna
Non
so se la battaglia navale dello Jutland (31 maggio – 1 giugno
1916) sia stata, come asserisce l’autore, la più grande
della storia, so invece che è stata l’ultima che ha
visto contrapposti schieramenti composti solo da corazzate,
incrociatori e cacciatorpediniere, con l’assenza quindi di
portaerei, che invece nella seconda guerra mondiale saranno sempre
presenti e determinanti. L’intenzione dei tedeschi di rompere
il blocco dei rifornimenti marittimi imposto dalla Gran Bretagna fu
senz’altro la causa di questo epico scontro i cui esiti, se ci
limitiamo alle sole perdite di navi e marinai, furono senz’altro
sfavorevoli agli inglesi; tuttavia, nel quadro più generale
della guerra condotta sul mare, poichè
i tedeschi non riuscirono a cogliere una vittoria determinante, volta
a interrompere l’assedio, con perdite sì inferiori
all’avversario, ma consistenti se raffrontate con le forze
disponibili, li vide strategicamente sconfitti, tanto che da allora
non uscirono più in mare aperto per dare battaglia alla
flotta nemica. L’interessante saggio di Valzania, nel
ripercorrere le ore di quell’epico scontro, va anche oltre,
cercando di spiegare i motivi per i quali il II Reich, che mai aveva
avuto ambizioni sul mare decise invece di dotarsi di una flotta
ragguardevole, in diretta competizione con quella inglese, che in
ogni caso crebbe in misura superiore a quella tedesca, con
contemporaneo incremento delle velocità e dei calibri dei
cannoni installati. Quanto a qualità si equivalevano, ma le
navi da battaglia tedesche avevano una migliore ripartizione dei
comparti stagni e questo spiega anche perché, nonostante i
colpi subiti, affondassero meno facilmente di quelle inglesi.
Comunque fu un epico combattimento e vide contrapposte da parte
inglese 28 navi da battaglia, 9 incrociatori da battaglia, 8
incrociatori corazzati, 26 incrociatori leggeri, 78
cacciatorpediniere, e da parte tedesca 16 navi da battaglia, 5
incrociatori da battaglia, 6 pre-dreadnoughts, 11 incrociatori
leggeri e 61 torpediniere. In pratica era presente la pressoché
totalità del naviglio da guerra dei due paesi, con quello
germanico nettamente inferiore come forza e già questo può
spiegare come le perdite subite (1 incrociatore da battaglia, 1
pre-dreadnoughts, 4 incrociatori leggeri e 5 torpediniere), benché
inferiori in numeri assoluti a quelle inglesi (3 incrociatori da
battaglia, 3 incrociatori corazzati e 8 cacciatorpediniere), abbiano
avuto un’incidenza ragguardevole sul complesso della loro arma
navale di superficie a tal punto da sconsigliare ulteriori iniziative
per tutto il seguito della guerra. Appare quindi evidente che dallo
scontro la posizione della Gran Bretagna si rafforzò, restando
di fatto padrona assoluta del mare, in cui tuttavia riuscirono a
operare con brillanti risultati i sommergibili tedeschi.
Il
libro è interessante, per niente greve e la lettura è
quindi indubbiamente piacevole.
Sergio
Valzania,
storico e studioso della comunicazione, autore radiofonico e
televisivo, dal 2002 al 2009 ha diretto i programmi radiofonici della
Rai. Dal 2001 insegna all'Università di Genova e dal 2010 alla
Luiss di Roma. Ha scritto su «La Nazione», «Avvenire»,
«la Repubblica», «il Giornale»,
«L'Indipendente», «Liberal».
Fra
le sue opere di storia militare pubblicate con Mondadori
ricordiamo: Jutland (2004), Austerlitz (2005), Le
radici perdute dell'Europa (con
Franco Cardini, 2006), Wallenstein (2007), I
dieci errori di Napoleone (2012), U-Boot.
Storie di uomini e sommergibili nella seconda guerra
mondiale (2011), I
dieci errori di Napoleone. Sconfitte, cadute e illusioni dell'uomo
che voleva cambiare la storia (2012), La
scintilla. Da Tripoli a Sarajevo: come l'Italia provocò la
prima guerra mondiale (2014,
scritto con Franco Cardini) e Cento
giorni da imperatore (2015).
Per Sellerio esce nel 2006 Sparta
e Atene. Il racconto di una guerra,
nel 2011 Napoleone e
nel 2012 La
bolla d'oro.
Nel 2008 esce per Longanesi La
via Lattea,
scritto con Piergiorgio Odifreddi, mentre nel 2015 Il Mulino
pubblica Andar
per le cattedrali di Puglia.
Renzo
Montagnoli
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